Ravensbrück

Cosa c'è dietro il silenzio sulla deportazione politica

 

 

Il discorso del presidente dell'Aned Gianfranco Maris

Centinaia di nomi: la memoria è già storia

 


 

La testimonianza di Bianca Paganini

Noi, sparute larve umane, eppure orgogliose resistenti

 

Il messaggio del presidente della Repubblica

"Uno stimolo ad operare per i valori di libertà e di pace"

Rivolgo un fervido, partecipe pensiero in occasione della cerimonia inaugurale della lapide che l'Associazione nazionale ex deportati politici nei campi nazisti ha voluto dedicare alle donne italiane deportate a Ravensbürck. Con questa commemorazione tanto significativa l'Aned prosegue il suo prezioso impegno di testimonianza affinché la memoria degli orrori del passato sia per tutti stimolo a operare in nome dei supremi valori di libertà e di pace fra tutti gli uomini. Plaudo pertanto alla solenne iniziativa di Ravensbrück e porgo un saluto cordialissimo al presidente dell'associazione e a tutti i presenti.

Oscar Luigi Scalfaro

 


 

L'intervento della sottosegretaria alla Pubblica istruzione Albertina Soliani

L'Italia democratica è nata anche qui

 

L'intervento di Giovanna Massariello

Una ricerca ancora aperta

 


 

 

Il discorso del presidente del Land Brandeburgo Martin Hambermann

Di qui un invito a ribellarsi quando un uomo è perseguitato

     

Il discorso del ministro della Scienza, della Ricerca e della Cultura del Brandeburgo

Conserveremo questi luoghi

 


 

Proposta del presidente della Camera di ritorno dalla manifestazione di Ravensbrück

Violante a Prodi. finanziare i viaggi degli studenti nei Lager nazisti

 


 

Il messaggio del presidente del Consiglio

"Insieme a voi idealmente tutta la comunità nazionale"

Al presidente dell'Aned Gianfranco Maris è giunto nell'immediata vigilia della manifestazione questo messaggio del presidente del Consiglio Romano Prodi.

Gentile Senatore,
sono veramente spiacente di non poter accogliere il Suo cortese invito ad intervenire alla cerimonia che si terrà il prossimo 29 giugno a Ravensbrück.
Un concomitante impegno, già programmato da tempo, non mi consente, purtroppo, di poter essere presente, come avrei desiderato, alla significativa e rilevante manifestazione in memoria e in onore delle donne italiane,vittime innocenti degli orrori della deportazione nazista.
L'incessante procedere del tempo, se allontana il ricordo fisico degli avvenimenti, non attenua nelle coscienze il valore del sacrificio di tante vite, del loro dramma che resta macchia di ignominia, simbolo di una stagione sciagurata della storia dell'umanità.
La nuova lapide che andrà ad arricchire il Museo del Bunker di Ravensbrück non deve essere solo il segno tangibile del nostro ricordo e del nostro dolore ma deve costituire, soprattutto, un momento di attenta riflessione e di impegno civile per rafforzare una educazione attiva alla pace tra i popoli e alla democrazia.
A questa solenne manifestazione, idealmente, si unisce commossa la collettività nazionale, traendo dalla testimonianza di oggi un altissimo richiamo ai più alti ideali di fratellanza e di concordia, un monito ad edificare la società del domani senza ripetere gli errori del passato.
Con questi sentimenti invio a Lei ed ai convenuti tutti il mio più cordiale e caloroso saluto.

Romano Prodi