Il colloquio

Nei colloqui con l’audioleso occorre conoscere l’entità dei suoi deficit di udito e di linguaggio, e tenerne giusto conto.
Occorre parlare con un tono di voce normale e con un’articolazione delle parole la più chiara possibile. Un tono di voce troppo alto e una scansione enfatizzata delle parole deformano l’articolazione e complicano la lettura labiale.
Va rallentato il ritmo del discorso, favorendo il canale visivo, con mimica spontanea, schizzi, scritti, e adattando l’informazione linguistica alla competenza verbale dell’interlocutore, sempre accertandosi della sua comprensione, specialmente per le domande che gli sono rivolte.
Lo si ascolterà con pazienza, senza attribuire frettolosamente ad un deficit di conoscenze o di preparazione le imprecisioni e le semplicità di linguaggio dovute alla sordità.
Questi comportamenti sono particolarmente necessari negli esami orali; per le prove scritte vi è la possibilità di ricorrere a tempi più lunghi.
Sono anche previste, per i casi più gravi, prove equipollenti.

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