Nel periodo di apertura straordinaria 10% in più rispetto al 1997

Risiera, trentamila visitatori in un mese e mezzo soltanto

La Risiera di San Sabba a Trieste è stata visitata da oltre 30.000 persone nel periodo di apertura straordinaria, dai primi di aprile a metà maggio, superando dei 10% le cifre dell'anno scorso. La mostra storica ampliata e aggiornata ha offerto una convincente documentazione delle vicende dal 1919 al 1945 nella Venezia Giulia; dalle prime imprese fasciste iniziate negli anni Venti e sviluppatesi fino alla collaborazione coi nazisti nel tragico Lager. Il momento culminante del periodo di apertura straordinaria è stata la celebrazione della liberazione, il 25 aprile, svoltasi secondo la tradizione con i riti religiosi cattolici, ebraico e serbo-ortodosso; con l'omaggio anche militare, ai caduti nella lotta contro il nazifascismo; con i discorsi che hanno stigmatizzato l'antisemitismo. Come ha detto il rappresentante della Cgil: "La lotta di liberazione rappresenta un riferimento preciso della memoria nazionale, fondativo della carta costituzionale. Non possono quindi essere equiparate lotta di liberazione e barbarie nazifascista".
Tra la grande folla, anche il console generale tedesco di Milano. La celebrazione si è svolta peraltro in un clima di tensione.
Una vergognosa scritta antisemita è stata tracciata presso l'entrata ("Ebrei merda") alla vigilia della manifestazione, mentre nei giorni precedenti decine di monumenti dedicati ai caduti della lotta di liberazione erano stati lordati, tra l'altro, con scritte e simboli inneggianti al nazifascismo. Un esponente di AN ha aggiunta un'altra grave provocazione: la proposta di erigere un monumento a Trieste nientemeno che a Valerio Borghese, "eroico" comandante della X Mas!
Ma non basta. Si è fatta viva a Trieste l'organizzazione "Forze nuove" che si dichiara apertamente fascista, con segretario nazionale Roberto
Fiore, ex terrorista dei Nar con una condanna a 15 anni di reclusione ("ovviamente" caduta in prescrizione) per banda armata e associazione sovversiva. Non è poi mancata l'ennesima infame negazione dell'olocausto di Auschwitz, che non ci sarebbe stato! Le reazioni a tali gravi provocazioni non sono, ovviamente, mancate.
Ricordiamo le più significative. In Risiera è esposta la mostra itinerante di Cristina Nuflez "All'inferno e ritomo" con fotografie di sopravvissuti ebrei dei Kz accostate a immagini dei campi stessi, il sui senso si può così sintetizzare: un viaggio all'inferno per ricordare, le fotografie per
ammonire, per ripensare oggi quello che non deve più succedere. Particolarmente importante un'altra mostra, realizzata dagli studenti del Liceo Petrarca. Sotto il titolo: "Fiori di speranza. Alla memoria dei martiri della Risiera di San Sabba", raccoglie numerose opere degli studenti. Un insegnante della scuola ha caratterizzato la mostra citando una frase di Gandhi: "Artistico è ciò che conduce l'uomo un passo più avanti sul sentiero della moralità".
Numerose le manifestazioni per ricordare i caduti partigiani e in generale, della Resistenza: a Prosecco, dedicata ai 10 ostaggi impiccati dai nazisti in questa località nel giugno del '44; a Gropada per il 50° anniversario dell'innaugurazione del monumento ai caduti della località.
Delegazioni delle associazioni della Resistenza Aned, Anpi, Arippia, hanno preso parte anche a manifestazioni in Slovenia e Austria: a Peternel (Collio goriziano), a Temenica (Carso), dove caddero in combattimento accanto ai partigiani sloveni 10 e 16 garibaldini. Di particolare rilievo i raduni in due sottocampi di Mauthausen, ai due lati della galleria Loibl-Ljubelj, a poco meno di 1400 metri sul livello del mare, dove i nazisti avevano trasferito da Mauthausen deportati di vari paesi europei, anche italiani per forare la montagna con un collegamento tra la Carinzia e la Slovenia. L'Aned, l'Anpi e l'Arippia hanno inviato un messaggio alla manifestazione sul lato austriaco, mentre a quella in Slovenia ha partecipato una delegazione di ex deportati provenienti da Trieste e da Bologna. Un saluto è stato portato dal presente della sezione Aned di Trieste, Ferdi Zidar. Erano presenti rappresentanti venuti dalla Francia e dall'Austria. L'associazione "Mauthausen- Atti vo Carinzia/Koroska" ha rivolto un saluto alla delegazione italiana e all'Aned, che dice, fra l'altro: "Promettiamo che non accetteremo acriticamente la storia e che non la metteremo agli atti, cioé non dimenticheremo ciò che è successo e il modo in cui è successo. Per mantenere questa promessa siamo oggi qui riuniti".
F.Z.