L'esperienza di Ettore Zilli |
In visita ai campi con 40 persone che non ne sapevano niente |
Nei giorni che vanno
dal 31 maggio al 4 giugno dell'anno in corso come presidente dell'Aned di
Sesto San Giovanni ho fatto un nuovo viaggio nei campi di concentramento
dell'Austria e della Germania con 40 cittadini di un piccolo Comune in provincia
di Cremona, Offanengo, accompagnati dal frate cappuccino padre Cesare, che
è anche il padre spirituale dell'Università Cattolica del Sacro Cuore di
Milano. Il viaggio ha toccato Dachau, Ebensec, Gusen, del castello di Hartheim
e Mauthausen ed è stato in sé per certi versi particolarmente originale
proprio perché molte delle persone coinvolte erano alquanto digiune sulla
storia dei campi di concentramento. Questa impreparazione ha evidenziato
la necessità di raccontare in maniera particolarmente dettagliata l'esperienza
terribile dei Lager nazisti. Il primo giorno è stato interamente dedicato alla visita del campo di Dachau, campo nel quale io stesso sono stato internato, ed i miei racconti sono stati intervallati dalla visita ai forni crematori, alle baracche ricostruite più o meno fedelmente, al filo spinato, alle fotografie del grandissimo museo che lì è stato allestito in memoria alla deportazione. Visitare Gusen è sostanzialmente vedere i pochi resti del campo attorniati da quelle immense ville che hanno coperto la vergogna ed i dolore di quegli anni e quindi i due forni crematori nel piccolo terreno comprato dall'Aned nazionale con il contributo dell'Aned di Sesto San Giovanni ed in parte del governo francese. La visita al Castello di Hartheim, luogo deputato come ben si sa ai vari esperimenti "scientifici" è stata particolarmente emozionante anche perché abbiamo avuto per la prima volta la possibilità di visitare l'ultimo piano del castello ed abbiamo così scoperto che proprio questo piano era adibito durante la deportazione a sala di divertimento dei gendarmi nazisti che in quel salone organizzavano vere e proprie orge. E proprio quel salone si è trasformato per noi da luogo di sfruttamento ed abuso in luogo di aggregazione pos.itiva, poiché dei giovani austriaci hanno avuto il delicato pensiero di organizzare in nostro onore uno splendido concerto di musica classica. A Mauthausen la visita del campo è stata lunga e faticosa. Il campo di Mauthausen è stato un vero e proprio campo di sterminio ed è ancora possibile visitare la camera a gas, i forni crematori, il tavolo della vivisezione, il gancio della morte. Per fortuna tale visita è stata allietata dall'incontro e dal dialogo con un folto numero di giovani austriaci in visita al campo (erano ben 20 pullmans pieni di ragazzi). Questi ragazzi hanno letteralmente invaso noi ex deportati di domande pregnanti e piene di curiosità, che hanno permesso un sereno e sincero confronto. Con i cittadini di Offalengo ci siamo dati appuntamento a settembre per organizzare una conferenza cittadina che coinvolga tutti i ragazzi delle scuole medie e superiori perché il viaggio non finisca al momento dell'arrivo ma sia un pellegrinaggio continuo nel senso di un incessante cammino della verità e della memoria. Ettore Zilli |
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