Ci scrive Roberto Camerani (Milano) |
Cosa ci dice questo 25 Aprile |
Cinquantadue anni sono tanti nella storia che
si snoda sempre più veloce e convulsa verso il futuro e, a settantadue
anni, percorrendo il viale del tramonto, mi è dolce ricordare con
nostalgia il tempo che non tornerà
più. Il tempo del teatro e della
gloria posticcia, il tempo dei voli epici e delle rovinose cadute. E,
poi, il tempo del dolore. La mia nascita nell'abbraccio dell'ambiente
brianzolo ancora intatto nella sua natura china sulla fatica degli uomini.
La giovinezza percorsa sulle fantasiose vie imperiali che il duce indicava
agli italiani. Aquile, labari, fanfare e rullo di tamburi accompagnavano
le marce verso il naufragio. E pugnali "purtroppo". Gloria posticcia,
ho detto, che esaltava la mia fantasia di adolescente. Quanto si sbaglia
quando si segue ciecamente un capo! Ma i giovani non sanno... e questa
data cosa insegna loro oggi? Certo non è facile per essi dare una
risposta a questa domanda perché viviamo tutti nella libertà
e costoro non hanno termine di paragone con "la mancanza di libertà".
La mia generazione che ha vissuto il tempo della "non" libertà
ne sa qualcosa. Libertà è:
"possibilità di esprimere liberamente il proprio pensiero". Quando
questa possibilità viene negata la libertà non è
più tale con conseguente concatenazione di "regole imposte" che
imprigionano il popolo catturando coscienze e pensiero.
Non sono molti i giovani, oggi, preparati a un dibattito sul tema perché
i comportamenti collettivi sono, nella loro generalità, molto indicativi
di uno scadere del rapporto civile fra la gente. Una società con
forti tensioni destabilizzanti segnalate da una serpeggiante mania di
demolire storia e memoria non può sperare in lunghi tempi di libertà.
E' la Storia che ci insegna ed invita ad
usare l'intelligenza per costruire una "onestà" capace di frizionare
diversità e condizioni fra gli uomini.
Disonestà e irresponsabilità hanno spinto gli Italiani alla
rovina di una guerra inutile ma sono pur le stesse ragioni che dopo cinquant'anni
di Democrazia hanno lasciato il grave disagio attuale. "Ora e sempre Resistenza"
è il motto tuttora attuale che spinge giovani e anziani a ritrovarsi
nelle piazze d'Italia il 25 aprile. Rivedo
le ultime manifestazioni che pur sotto diluvi di pioggia raccoglievano
imponenti presenze di folla, lo sfilare delle fanfare, le note di "Bella
ciao", i fazzoletti multicolori delle Formazioni Partigiane, i gonfaloni
della Resistenza, gli applausi e la partecipazione corale. E' la libertà
che si manifesta nella gioia di vivere perché la vita non è
tale se non è libertà. Che contrasto con le sfilate della
mia adolescenza: rigide e monocolori! Roberto Camerani Ex Mauthausen - Ebensee |