Notizie

Libri italiani per il museo di Dachau

Cari amici, nell'ultima riunione l'ufficio esecutivo del Comitato internazionale di Dachau ha deciso di prendere contatto con tutte le Associazioni nazionali membri del Cid per chiedere di promuovere una ricerca fra gli autori che hanno scritto memorie sul campo, i cui testi potranno eventualmente essere messi in vendita al memorial quando i lavori di ristrutturazione saranno terminati. L'obiettivo è che le opere sulla storia del campo di concentramento di Dachau, proposte ai visitatori del Memorial e del Museo di Dachau, non siano esclusivamente opere di autori di lingua tedesca, ma anche di autori di altre nazionalità, per salvaguardare così il carattere internazionale del campo. Con la speranza di avere un sollecito riscontro, prego accettare, cari amici i miei fraterni saluti.
Jean Samuel Segretario generale del Cid
 

Aldo Pavia Presidente ella sezione di Roma

L'assemblea della sezione Aned di Roma ha eletto il 3 febbraio il nuovo presidente della sezione, nominando il compagno Aldo Pavia, figlio di un caduto ad Auschwitz. Presidente onorario è stato confermato Giovanni Melodia, ex deportato a Dachau. L'assemblea ha eletto anche il nuovo Consiglio, composto da Pietro Amendola, Guido Bianchedi, Maria Antonietta De Ambrogi, Fiorella Di Castro, Mario Limentani, Ercole Maranzana, Ida Marcheria, Rosario Militello, Giuseppe Monsù, Aldo Pavia, Luigi Sagi, Alberto Sonnino, oltre che da Nunziato Di Francesco, Franco Nardone, Elisa Springer e Pietro Terracina, già consiglieri. Su proposta di Aldo Pavia è stato nominato per acclamazione un Comitato d'onore composto da Settimia Spizzichino, Fernando Piperno e Manlio Maggini. A Pavia e al nuovo Consiglio di Roma gli auguri di buon lavoro di tutta l'Associazione.
 

A proposito di un avvertimento giunto con l'assegno vitalizio

Un allarme ingiustificato

Sull'assegno vitalizio ricevuto alla fine del mese di febbraio 1997 i nostri soci hanno trovato stampigliato il seguente avvertimento: " ai sensi degli articoli 39 e 80 del Dpr 23/12/78, n. 915 e dell'art. 23 del Dpr 30/12/81 n. 834, la S.V. ha l'obbligo di denunciare entro i termini di legge il venir meno dei requisiti che consentono il mantenimento dei benefici di guerra e in particolare il superamento dei limiti di reddito. Tale limite per l'anno 1996, ammonta a lire 11.993.862. Qualora la S.V. abbia percepito un reddito imponibile Irpef di importo superiore a detto limite, è invitata a regolarizzare la propria posizione presso la competente direzione dei Tesoro."

Nessun allarme! Non ci riguarda! a) Il Decreto del Presidente della Repubblica del 23 dicembre 1978, n. 915, porta le norme in materia di pensioni di guerra, riunite in un testo unico; b) in particolare, le norme di cui agli articoli 38, 39, 70 ed 80 di questo testo unico disciplinano: il trattamento spettante alle vedove e ai figli di invailidi di prima categoria (articolo 38); l'assegno di maggiorazione a favore della vedova e degli orfani che si trovino in disagiate condizioni economiche (articolo 39); la determinazione di quali siano le disagiate condizioni economiche che consentono il conferimento dei trattamenti e degli assegni pensionistici (articolo 70); l'obbligo, da parte di chi consegue i trattamenti pensionistici subordinati a particolari condizioni economiche, di denunciare il venir meno dei requisiti che legittimano il trattamento (articolo 80). c) Il Decreto del Presidente della Repubblica 30 dicembre 1981, n. 834, porta norme sul definitivo riordinamento delle pensioni di guerra; in particolare la norma di cui all'articolo 23 disciplina i modi ed i tempi previsti per la perdita, sospensione, riduzione dell'assegno. In conclusione: La comunicazione stampata sull'ultimo assegno vitalizio riguarda esclusivamente le vedove e gli orfani che, versando in disagiate condizioni economiche, percepiscono, in aggiunta alla pensione di guerra indiretta, un "assegno di maggiorazione"; ed avverte vedove ed orfani che, per continuare a percepire l'assegno di maggiorazione, debbono avere personalmente un reddito annuo che non sia superiore a 11.993.862; per cui, coloro che hanno un reddito superiore debbono denunciarlo.

Avv. Gianfranco Maris Presidente Aned
 

Commemorati gli operai legnanesi deportati il 5 gennaio 1944

I lavoratori dell'Ansaldo di Legnano si sono riuniti in assemblea stamane per commemorare il 53° anniversario della deportazione a Mauthausen degli esponenti della commissione interna della Franco Tosi, delle Industrie elettriche di Legnano, e della Ercole Comerio, avvenuta il 5 gennaio 1944. Nei campi di concentramento nazisti rimasero vittime 11 lavoratori legnanesi deportati. Oratore ufficiale della manifestazione, svoltasi all'interno del salone montaggio dell'Ansaldo, è stato Angelo Airoldi, componente della segreteria nazionale della Cgil, in sostituzione di Sergio Cofferati trattenuto a Roma per i problemi legati al rinnovo del contratto dei metalmeccanici. Una delegazione dell'Aned, presente con la nostra bandiera ha portato alla manifestazione un messaggio del presidente Gianfranco Maris. Dopo l'intervento di Orazio Pizzigoni, presidente dell'Istituto didattico pedagogico della Resistenza, e la deposizione della corona al cippo dei caduti all'interno dell'Ansaldo, si è formato un lungo corteo di lavoratori, rappresentanti di associazioni, consigli di fabbrica ed autorità comunali e provinciali che ha raggiunto il cimitero per deporre una corona ai caduti della Resistenza. Il discorso conclusivo è stato tenuto al cimitero da Franco Landini, presidente dell'Atipi di Legnano.