Una notizia
che potrebbe avere importanti ripercussioni
sulla ricerca a proposito della deportazione italiana
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La Croce
Rossa Internazionale
apre gli archivi
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Libération
del 28 marzo scorso riportava una notizia che potrebbe
avere conseguenze impensabili e impreviste nella ricerca sulla
deportazione.
Secondo le informazioni pubblicate
dal quotidiano parigino il Comitato internazionale della Croce
Rossa di Ginevra (Cicr) ha consegnato al Centro di documentazione
ebraica contemporanea di Parigi gli elenchi dei deportati francesi
in suo possesso. Si tratterebbe di 30 bobine di microfilm contenenti
la riproduzione di 25.000 documenti classificati con la sigla
G59 ("Israeliti") e con la sigla G44 ("Ostaggi e detenuti
politici"). |
Se confermata, si tratta di una notizia
di valore eccezionale per la ricerca storica sulla deportazione.
Finora infatti la Croce Rossa Internazionale (che conserva nel
centro di Arolsen, in Germania, un immenso archivio sulla deportazione
e i Lager) aveva rifiutato di rendere pubblici i contenuti degli
elenchi in suo possesso, per ragioni
di "riservatezza".
La decisione di cedere al Cdec
di Parigi ( e in copia all'Holocaust Memorial Museum di Washington
e allo Yad Vashem di Gerusalemme) i microfilm sui deportati francesi
nasce dalla speranza del Cicr di riuscire a mettere a tacere una
volta per tutte le polemiche sorte in Francia sul suo ruolo nel
corso della seconda guerra mondiale, soprattutto a seguito della
pubblicazione della ricerca dello storico Jean-Claude Favez
Una missione impossibile? Il Cicr le
deportazioni e i campi di concentramento nazisti.
Nel libro Favez sostiene che la
Croce Rossa sapeva del genocidio
degli ebrei almeno dal '42, e scelse di tacere. Una scelta che
in sostanza è stata rispettata fino ad oggi. Si deve al
presidente del Cicr Cornelio Sommaruga se la Croce Rossa ha imboccato
quella che pare essere la strada della trasparenza. Una scelta
che per noi potrebbe essere determinante. A oltre 50 anni dalla
fine della guerra la ricerca per completare il quadro della deportazione
dal nostro paese verso i Lager nazisti è purtroppo ben
lungi dall'essere completata. L'Aned, organizzazione unitaria
di tutti i deportati e dei familiari dei caduti nei campi di Hitler,
ha le carte in regola per chiedere e ottenere dal Cicr la consegna
di documenti in suo possesso sui deportati italiani: documenti
indispensabili per condurre i necessari riscontri sulle informazioni
già ottenute da altre fonti e per condurre in porto, la
ricerca che questo nostro giornale documenta passo passo
fin dai suoi primi numeri. |
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