"Paul Schneider, il predicatore di Buchenwald"

La Resistenza di un pastore antinazista

"Paul Schneider, il predicatore di Buchenwald" di Margarete Dietrich Schneider, Claudiana Torino, 1996. Pagg. 258. Lire 32.000.

La resistenza antinazista della Chiesa evangelica in Germania si sviluppò in condizioni di estrema difficoltà a causa della politica hitleriana, che seppe alternare con astuzia diabolica promesse e dura repressione. Il valore di questo libro-testimonianza è quindi duplice: ci presenta la storia della Resistenza "dal basso" e ci consente di conoscere la splendida figura di un pastore di campagna, ben radicato nella sua fede, Paul Schneider, un martire che divenne una bandiera per il movimento confessante. Fin dai primissimi anni della dittatura, quando molti s'illudevano fidandosi delle promesse hitleriane, il pastore iniziò una battaglia intransigente che allora a molti apparve eccessiva. E suo grande merito fu di aver capito subito quanto fosse alta la posta in gioco: il nazismo mirava ad una scristianizzazione totale della Germania contrapponendo a quella biblica una visione del mondo pagana, razzista e violenta. "E' necessario saper combattere a favore della Verità fino alle estreme conseguenze, fino al Lager", scrisse. Imprigionato più volte per aver applicato la disciplina ecclesiastica ad un nazista locale, ricevette un ordine di espulsione dalla Renania che non volle mai accettare giudicandolo una indebita ingerenza dello Stato nell'attività della Chiesa. Deportato a Buchenwald nel 1937 vi continuò imperterrito la testimonianza alla propria fede, sfidando le SS con coraggio indomito. Prese le difese degli ebrei, continuò a gridare la sua fede, a "predicare", confortando i compagni nonostante le continue torture. Ridotto una larva umana, nel 1939 fu infine ucciso con una iniezione. Il suo funerale, con 200 pastori in toga e migliaia di partecipanti, fu un campanello d'allarme per tutta la Chiesa confessante. Karl Barth scrisse allora: "Con la sua testimonianza egli ha dovuto mostrare e dire a molti qual è la posta in gioco, e Dio lo ha considerato degno di soffrire". Questo libro, scritto dalla vedova tuttora vivente, e giunto in Germania alla sedicesima edizione, è una raccolta di pagine di Diario, lettere, sermoni e documenti che ricostruiscono una vicenda straordinariamente emozionante.