Necrologi |
E'morto il 5 ottobre scorso a
Roma il compagno Per onorare la memoria di Il 6 luglio scorso mio padre è deceduto all'ospedale di Careggi,
dopo un intervento chirurgico al torace. Deportato l'8 marzo '44 a Ebensee
e poi trasferito a Mauthausen, tornò a casa solo nel luglio del '45.
Da vent'anni era presidente della sezione Aned di Firenze. Ci tengo
ad informarvi poiché questi ultimi anni, come del resto tutta la sua
vita, li aveva dedicati all'Associazione, affinché il giuramento di
testimonianza fatto ai compagni caduti venisse onorato fino al termine
della sua vita. Non a caso ancora nel maggio scorso aveva voluto partecipare
al pellegrinaggio in Germania. A mia madre aveva detto: "Devo partecipare
perché anche quest'anno, perché potrebbe essere l'ultima volta". La
forza di volontà e lo spirito lo hanno spinto ad affrontare un male
orribile con una serenità non comune. Fino in fondo ha affrontato la
malattia cercando di sconfiggerla. Purtroppo non ce l'ha fatta. La sezione di Cuneo annuncia con
dolore che il 12 agosto scorso è deceduto il compagno Vi scrivo perché mio padre Tarcisio
Marcuzzi La sezione di Torino annuncia
con profondo cordoglio la recente scomparsa dei seguenti soci: E'con una profonda tristezza che
la presidenza del Comitato internazionale di Auschwitz annuncia la morte
del suo presidente, L'Aned tutta ricorda con affetto
e rimpianto La sezione di Milano onora la
memoria del compagno Si è spento recentemente il più giovane deportato politico della provincia di Trieste: aveva 14 anni Pietro Prodan di Muggia, quando, nel maggio 1944, venne tratto in arresto dalla gendarmeria tedesca e dalla polizia fascista, per motivi che non gli furono nemmeno resi noti. Incarcerato al Coroneo, venne più volte trasportato nella "villa triste" di via Bollosguardo, per esservi ripetutamente minacciato, percosso, torturato dalla famigerata banda Collotti. Il 16 giugno fu prelevato dalle SS. Gli dissero che sarebbe stato portato in un collegio a scopo di studio. Venne invece spedito in un carro bestiame, insieme ad altri detenuti, a Buchenwald, dopo un lungo penoso viaggio. Gli fu assegnato il numero 43748. Malgrado la giovane età, sostenuto dall'affetto dei compagni, sopportò con coraggio e dignità le inesorabili condizioni di vita in quel campo di sterminio, ma rimase vittima di una malattia polmonare, ivi contratta. Alla liberazione di Buchenwald, l' 11 aprile 1945, venne immediatamente ricoverato nell'ospedale da campo degli americani e curato per il grave stato di deperimento organico. Ai parenti rinnoviamo le più sentite condoglianze dei compagni dell'ANED. La sezione di Udine ricorda con immutato affetto i compagni Vittorio Gazzino Ciro Del Forno Ferdinando Staderoli deportati a Dachau, scomparsi nel 1996. |
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