La Manifestazione del 25 aprile alla Risiera di San Sabba

Nei nazionalismi contrapposti la radice dei mali di oggi

 

L'intervento dei prof. Giovanni Miccoli. Ristampati gli atti del processo agli aguzzini del Lager nazista di Trieste

L'anniversario della liberazione dal nazifascismo è stato ricordato a Trieste, come vuole la tradizione, con la consueta solennità e presente numeroso pubblico, nella Risiera di S. Sabba. Nel suo discorso celebrativo, il prof. Giovanni Miccoli, docente nella locale Università, ha ricordato l"'unicum" del nazismo con i suoi campi di concentramento, affermando che "non vi sono aggettivi per definire una tale vicenda". Ha fatto poi una approfondita e convincente analisi sulle settimane che seguirono il 25 aprile, che "non furono vissute a Trieste con la compattezza e il sollievo che si ebbero altrove. Una spaccatura profonda divise allora la città e la regione. Le vendette, le esecuzioni sommarie delle foibe, le lotte di piazza, la tragedia dell'esodo di tanti italiani dall'Istria, costituiscono il punto, si spera finale, di
una lunga storia che va ricordata e analizzata perché solo così potremo acquistare la consapevolezza delle radici degli l'odii ricorrenti" e superarli.
"Le radici di tanti guasti stanno nei contrapposti nazionalismi, già durante il lento disfacimento dell'impero asburgico. L'avvento del fascismo ne costituì una intensificazione decisiva: pretese di negare e cancellare nella regione il suo carattere multietnico, le scuole, le istituzioni, le associazioni degli sloveni e dei croati, sciolte e distrutte, lo stesso uso pubblico della loro lingua divenne colpa da punire. La guerra allargò e aggravò tale condizione di oppressione, furono posti nuovi semi di odio e di rivalsa, che fruttificarono. E questo va detto non per giustificare ciò che accadde nel dopoguerra (violenze e sopraffazioni vanno colte nelle loro motivazioni e nelle loro cause, mai giustificate), ma perché se vogliamo misurarci realmente con la nostra storia, non possiamo evitare di riconoscere nel fascismo la causa prima e il fattore decisivo del degrado della convivenza civile, la cui onda lunga si è spinta ben addentro nel dopoguerra".
L'oratore ha concluso sottolineando la necessità di recuperare il ritardo nel fare i conti col proprio passato e di ristabilire un equilibrio vitale, rotto datanti disastri, riconoscendo la capacità di iniziativa, la cultura, la lingua, la religione di nazionalità diverse, che nel passato fu la forza decisiva per lo sviluppo della città e della regione.
La cerimonia era stata aperta dal presidente del Comitato per la difesa dei valori della Resistenza, dott. Domenico Mazzurco, che tra l'altro si è soffermato "su un recente avvenimento che ritengo assai importante e significativo. Da pochi giorni è stata portata a compimento la ristampa in due volumi della pubblicazione intitolata "San Sabba - Istruttoria e processo per il Lager della Risiera". L'opera, pubblicata la prima volta nel 1988, si era già esaurita e nel 1993 l'Associazione nazionale degli ex deportati politici, attraverso il Comitato per la difesa dei valori della Resistenza, formulò richiestaper la ristampa. L'Amministrazione provinciale di Trieste, facendo propria la richiesta, si era rivolta alla Regione Friuli-Venezia Giulia per ottenere il finanziamento, che è arrivato generoso e puntuale nel 1994. Per un contrattempo, ha spiegato il dott. Mazzurco, non si è potuto presentare l'opera il 25 aprile 1995, quale valido contributo alle celebrazioni del 50° della liberazione.
"Ci siamo riusciti nel 1996, esattamente a 20 anni dalla celebrazione del processo contro i responsabili dei crimini perpetrati in questo luogo", ha precisato l'oratore. "Si tratta di un documento di indubbio valore storico e di grande rilievo culturale. Appunto per questo l'Arrirainistrazione provinciale ha pensato di distribuire la pubblicazione agli istituti scolastici e a tutti gli Enti della provincia.
Con ciò si vuole rispettare anche il desiderio del presidente nazionale dell'Aned, avv. Gianfranco Maris, il quale nella presentazione dell'opera esprime l'auspicio che i documenti del processo non rimangano sepolti nella polvere degli archivi nel Palazzo di giustizia, ma "siano affidati agli uomini e possano continuare ad essere cosa viva e monito per tutti coloro che sentono la responsabilità del conoscere"'. Sono intervenuti anche il vice sindaco Roberto Damiani, la segretaria dell'UlL, Adele Pino. il sindaco di Dolina, Boris Pangherc, in sloveno. Sono stati officiati riti religiosi cattolico, ebraico e ortodosso, resi onori militari ai Caduti da un reparto del presidio di Trieste.
Il coro del Collegio del mondo unito di Duino ha coronato la manifestazione con "Bella ciao" e altre canzoni della Resistenza.

F.Z.