Chiamato a raccontare agli studenti la sua esperienza
di deportato, egli è riuscito a realizzare molto di più:
ha narrato con precisione, corredandola di dettagliati particolari,
la sua vicenda umana e storica di deportato politico; ha mostrato, con
l'ausilio delle diapositive, la ferocia e la bestialità delle
condizioni in cui fu costretto a vivere nei campi di concentramento
di cui fu "ospite".
Arrestato l'8 gennaio '44 e denunciato al Tribunale speciale di Torino,
Ferruccio Belli venne infatti trasferito in luglio a San Vittore, in
agosto inviato a Bolzano e di lì a Flossenburg e poi a Dachau, dove
venne assegnato ai lavori forzati al Kommando di Kottern bei Kempten.
Belli ha parlato ad un pubblico di studenti attenti ed interessati,
che hanno colto l'importanza dell'occasione che veniva loro offerta
e che al termine della lezione, hanno rivolto alcune domande, per capire
e per approfondire gli argomenti.
Belli non è nuovo a questi incontri con gli studenti di scuole
di ogni ordine e grado: l'accesso alla memoria diretta dei testimoni
di quella irripetibile esperienza è un'opportunità che
deve essere sfruttata al massimo; è davvero un privilegio poter
stabilire un rapporto diretto con un "pezzo di storia", spesso estraneo
ai ragazzi di oggi, attraverso la viva voce dei protagonisti e crediamo
che i dolorosi e lucidi ricordi di Ferruccio Belli e di tutti i deportati
sopravvissuti siano un contributo all'elaborazione e alla trasmissione
di un sapere capace di dare un significativo apporto nella formazione
di una responsabilità civile e di una coscienza collettiva.
Prof. Alessandra Fiori
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