Numerosi gli incontri con le comunità locali

Sindaci e amministratori lombardi sui luoghi della deportazione

 

L'appuntamento con l'anziano sacerdote Franz Jantsch, che promosse la sottoscrizione per salvare l'area del "Revier" di Mödling

L'Aned di Sesto San Giovanni ha effettuato un pellegrinaggio dal 4 all'1 1.5.1996 nei seguenti campi: Mauthausen, Gusen, Castello di Hartheim, Auschwitz, Birkenau e le Grotte di Mödling a Hinterbrühl, nei pressi di Vienna.
Un pullman di 50 persone tra cui il nostro presidente Ettore Zilli, ex deportato a Dachau, qualche familiare e tanti partecipanti tra cui una folta rappresentanza del Comune di Sesto San Giovanni (ben 13 persone) capitanata dal presidente del Consiglio comunale Giancarlo Castelli, il Comune di
Muggiò (6 persone) con alla testa il sindaco Stefano Rijoff, il Comune di Monza (4 persone) capitanato dal consigliere Giacomo Bertolini, i quartieri di Sesto San Giovanni, la Cooperativa edificatrice "NuovaTorretta" di Sesto San Giovanni, l'Anpi di Precotto e altri partecipanti.
Vogliamo segnalare, oltre ai ben tristi nomi e luoghi fin troppo noti ai nostri deportati, l'incontro avuto a Hinterbrühl, questo piccolo Comune a 17 chilometri da Vienna e a solo 1 chilometro dalle Grotte di Mödling, la See Grotte, con il borgomastro e tre suoi collaboratori e quella splendida figura: il Dr. Franz Jantsch, anziano (87 anni) e combattivo parroco locale.
Questo nobile sacerdote, malfermo in gambe, ma freschissimo di mente, ha reso possibile l'acquisto di un'area (1.500/2.000 mq) dove nel 1944/45 sorgeva il "Revier" al prezzo di 1,5 milioni di scellini (frutto di offerte e altri contributi), salvandolo dalla lottizzazione.
Su quest'area nel 1988 è stato posto il cippo commemorativo che ricorda l'esistenza del Lager (che si estendeva fin quasi giù alle Grotte) e il sacrificio di cinquanta detenuti, uccisi il 31.3.1945 con iniezioni di benzina, prima della marcia di evacuazione dal Campo verso Mauthausen, iniziata l'1.4.1945.
E' stato un momento molto commovente e dal significato profondo. Loro erano molto soddisfatti della nostra presenza, arricchita dai Gonfaloni dei Comuni e noi altrettanto nel vedere che anche lì si muovono questi uomini coraggiosi per far si che la memoria non resti solamente una parola vuota.
Abbiamo preso un solenne impegno: appena possibile, magari già dall'anno venturo, vogliamo ritornare in quel posto, a deporre non solo una corona d'alloro, ma anche una targa su cui vogliamo ricordare gli italiani morti in quel Lager, tra i quali due operai sestesi uccisi il 31.3.1945: Aldo Beretta della Breda e Francesco Ghianda della Pirelli Bicocca.