La testimonianza di una studentessa

"... per tutto questo mi impegno a diffondere ciò che ho visto"

 

Primo Levi disse che i giovani non possano comprendere il dolore e la paura che regnava in coloro che vivevano nei Lager, e che probabilmente non avrebbe capito neanche lui, se non ci fosse stato.
Noi giovani possiamo comunque evitare che l'inferno di quegli anni si ripeta, perché sappiamo cosa è successo, grazie alle testimonianze degli ex deportati, la cui esperienza stimola a non dimenticare.
Così nella mia vita ogni volta che avrò freddo penserò alle lunghe ore di appello nel piazzale dei campi, durante i quali degli uomini stavano in piedi, nudi, con la neve e con la pioggia.
Ogni volta che avrò fame, mi verranno in mente le parole grevi di chi mi ha raccontato di un pasto costituito da pochi grammi di pane e minestre troppo liquide.
Ogni volta che sarò stanca, mi ricorderò delle lunghe ore di lavoro nelle gallerie, di giorno e di notte sotto le percosse e le bastonate; e ogni volta che sarò felice penserò alla gioia di coloro che svegliandosi constatavano trionfanti di aver superato un'altra notte.
Credo, comunque, che l'affermazione di Primo Levi debba essere uno stimolo per i giovani, già sensibili ai problemi del passato, a diffondere la propria voglia di migliorare il presente, e ciò è possibile solo avendo una padronanza assoluta della storia.
Tali informazioni non possono essere trasmesse soltanto a scuola, ma anche organizzando viaggi in cui è possibile visitare i luoghi del passato.
Io ho avuto la possibilità di partecipare ad uno di questi viaggi, in cui ho visitato l'ex campo di concentramento di Dachau.
Questa esperienza mi ha fatto riflettere e credo che mi sia servita a capire non solo il punto in cui è arrivata la crudeltà dell'uomo, ma anche come ciò sia potuto accadere.
La nostra società è ancora infetta dai morbi che negli anni Trenta hanno portato al nazismo, perché gli ideali di intolleranza e discriminazione razziale di un tempo, si concretizzano con la nascita di movimenti neo-nazisti che seminano il terrore tra gli immigrati.
Sento dentro la minaccia che il passato si possa ripetere; per questo porto in me l'impegno di ricordare e diffondere quello che so perché gli ex deportati presto potrebbero non esserci più.

Chiara Persico MA - ITC "Sraffa "
Orbassano (TO)