L’immediato
dopoguerra è contrassegnato da gravi problemi di riconversione e di ristrutturazione
dell’intero complesso aziendale.
Mancano materie prime, energia elettrica, macchine utensili moderne e speciali
per una produzione di massa.
Il tentativo di reinserire reduci
ed ex deportati si traduce in un esubero di mano d’opera non qualificata, mentre
le inadeguatezze dell’obsolescenza tecnologica e la disorganizzazione di una
produzione che aveva in larga misura prosperato grazie alla protezione e alle
commesse belliche del fascismo, scontano anche le conseguenze della inesigibilità
dei crediti di guerra non più onorati dallo Stato.