Nel
1951, l’avvocato Aldo Sette, nuovo presidente nominato dal Fondo industria meccanica
(l’organismo governativo socio di maggioranza), attua un drastico risanamento
- pagato con migliaia di licenziamenti - e chiude la V Sezione aeronautica,
trasforma la Società in Finanziaria Ernesto Breda (holding pubblica con presenza
di azionisti privati) e le sezioni produttive in società per azioni.
Dalla
metà degli anni Cinquanta, rinnovati gli impianti e riorganizzata la produzione,
si fabbricano grandi locomotive
a vapore, elettriche e diesel, macchinari
e strumentazioni per centrali termiche, motori diesel e impianti
di estrazione e raffinazione del petrolio, telai
per calze, armamenti,
proiettili
e fucili da caccia.
Nel 1959, con il passaggio della Breda siderurgica al gruppo Finsider, viene
abbandonato il settore siderurgico.