La mobilitazione industriale di guerra e il crescente flusso di commesse pubbliche per le esigenze militari indirizzano le officine di Sesto San Giovanni e Niguarda alla pressoché esclusiva produzione di proiettili di piccolo, medio e grosso calibro, mentre a Milano si fabbricano dapprima le macchine utensili che non possono più essere importate, e poi cannoni, obici, mortai e siluri, e dal 1916 motori avio.
La garanzia della collocazione della produzione e i lauti profitti che scaturiscono dai contratti con il Ministero della guerra, dal prolungamento della giornata lavorativa e dall’intensificazione dei ritmi consentono nel 1917 una ulteriore espansione nel campo della siderurgia, attraverso la costruzione di un’acciaieria a Sesto San Giovanni e di un grosso impianto idroelettrico nella valle del Lys (Val d’Aosta), al quale in seguito se ne aggiungeranno altri.