Il
caso Engel
Dopo
la condanna all'ergastolo a carico di Theodor Saevecke (vedi
Sentenza integrale), il 15 novembre 1999 il Tribunale
militare di Torino ha inflitto la medesima pena all'ex SS-Obersturmbannführer
Siegfried Engel, riconosciuto responsabile delle stragi della
Benedicta (147 fucilati fra il 6 e l'11 aprile 1944), del passo
del Turchino (59 fucilati il 19 maggio 1944), di Portofino (22 fucilati
nella notte fra il 2 e il 3 dicembre 1944) e di Cravasco (20 fucilati
il 23 marzo 1945).
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Siegfried Engel in una fototessera
degli anni '30
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Friedrich
Wilhelm Konrad Siegfried Engel, nato a Warnau Havel (Prussia) il 3
gennaio 1909, già iscritto a una organizzazione giovanile nazista
dal 1924 - e dal 1931 alla Hitlerjugend -, appartenne alle Sturmabteilungen
dal 1932 al luglio 1934.
Laureato in filosofia, membro delle SS dal 28 gennaio 1936 (tessera n.
272593), e appartenente al Sicherheitsdienst (il Servizio di sicurezza
delle SS), il 12 settembre 1937 fu nominato Untersturmführer (sottotenente)
della Sicherheitspolizei-Sicherheitsdienst (Sipo-SD). Promosso Obersturmführer
(tenente) il 9 novembre 1938 e Hauptsturmfürer (capitano) il 30 gennaio
1939, operò a Oslo dal 25 aprile al 1 dicembre 1940.
Sturmbannführer (maggiore) dal 39 gennaio 1941, dal 5 gennaio 1944
fu a capo dell'Aussenkommando Sipo-SD a Genova dove il 30 gennaio 1945,
"in considerazionedei buoni risultati conseguiti in ogni ambito",
fu promosso Obersturmbannführer (tenente colonnello).
Con la distribuzione alle competenti procure militari dei fascicoli insabbiati
per quasi cinquant'anni dalla Procura generale militare (vedi Relazione
approvata dal Consiglio della Magistratura militare, e Colpevole
impunità. Lo scandaloso insabbiamento dei processi per le stragi
naziste in Italia), nel 1996 venne iscritto sul registro degli
indagati dal dottor Pier Paolo Rivello, procuratore militare presso il
Tribunale militare di Torino, rinviato a giudizio e condannato all'ergastolo
in contumacia.
Le autorità tedesche non hanno concesso l'estradizione richiesta
dal ministero di Giustizia italiano ma, nel marzo 2000, la procura di
Amburgo ha richiesto a quella di Torino la trasmissione degli atti processuali
per valutare la possibilità di riprocessare Engel in Germania.
Attualmente Siegfried Engel vive ad Amburgo.
Nelle pagine
seguenti pubblichiamo la
sentenza integrale di condanna all'ergastolo, della quale
anticipiamo alcuni passaggi salienti.
Il rastrellamento
della Benedicta
"[...] Le esecuzioni furono continue e comportarono 147 vittime "regolari",
reato militare per cui oggi si procede, cui bisogna aggiungere i caduti
nei combattimenti e i contadini della zona trucidati nelle loro case".
Eccidio
del Turchino
"[...] L'esecuzione ebbe luogo nelle prime ore del 19-05-1944 in
località Fontanafredda presso il passo del Turchino. Le modalità
furono particolarmente crudeli, in quanto le vittime designate dovettero
portarsi su assi protese sopra una grande fossa che nel giorno precedente
un gruppo di ebrei era stato costretto a scavare e ivi vennero uccise
a colpi di mitra in gruppi di sei cadendo sui corpi dei loro compagni
già uccisi.
Il rapporto tra militari tedeschi uccisi nell'azione partigiana e vittime
della rappresaglia fu superiore a quello di uno a dieci previsto dal "bando
Kesselring".
L'eccidio
di Portofino
"[...] Qui nella notte tra il 2 e il 3 dicembre 1944 furono fucilati
ventidue cittadini italiani prelevati dalla IV Sezione del carcere di
Marassi, a disposizione delle SS. I loro corpi legati reciprocamente con
filo di ferro furono caricati su alcune barche e gettati in mare al largo
con pesanti pietre come zavorra. La ragioni di questo eccidio non sono
mai state esplicitate".
Le fucilazioni
di Cravasco
"[...] Nelle prime ore del giorno dopo [22 marzo 1945, ndr] sono
prelevati dalla IV Sezione del carcere di Marassi venti cittadini italiani
che vengono poi trasferiti su un camion nei pressi del cimitero di Cravasco,
e lì, fucilati".
"[...]
Il tribunale ritiene pienamente provata la responsabilità dell'imputato
in ordine a tutti gli episodi ascrittigli. Le prove sono costituite sia
dalle testimonianze rese in dibattimento, sia dai numerosi documenti che
[...] il Procuratore è riuscito a rinvenire nei vari archivi storici
e giudiziari".
"[...]
La diretta partecipazione di Engel e dei suoi reparti alle azioni di rastrellamento
e ai successivi eccidi avvenuti nella zona della "Benedicta"
risulta dalla proposta per il conferimento della Croce al merito di guerra
di I classe con Spade allo stesso Engel [...] '...Nell'ambito di un'azione
condotta nella zona di Mosone dalla 365ª Infanterie Division nei
giorni 5 - 9 aprile...' ( e cioè nei giorni del rastrellamento
della Benedicta) '... ha comandato con successo un Einsatzgruppe...'.
Il crimine consistette nell'uccisione non in combattimento, durante un'azione
di guerra, ma dopo la resa e la deposizione delle armi, di un gran numero
di partigiani e di giovani che non facevano parte delle formazioni armate".
"[...]
Peraltro, non può essere invocata a favore dell'imputato la scriminante
della rappresaglia". [...]
Del pari, non può essere invocata neppure la c.d. "repressione
collettiva".
"[...]Il
tribunale ritiene provata anche l'esistenza delle aggravanti della premeditazione
e della crudeltà verso le vittime. [...] pare sufficiente al tribunale
ricordare le modalità della strage del Turchino e cioè la
costrizione da parte dei prigionieri di salire in fila sul trampolino
affacciante sulla fossa che era stata scavata e al cui interno già
giacevano i cadaveri di coloro che erano già morti".
"[...]
Il tribunale alla luce delle riconosciute aggravanti e non sussistendo
alcuna attenuante commina la pena dell'ergastolo con la conseguente condanna
al pagamento delle spese processuali".
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