aldo dice 26 x 1
cronologia dell'insurrezione a Milano
24-30 aprile 1945


giovedi 26 aprile 1945

“qui radio Milano liberata”



Scorcio dell'Unità del 26 aprile 1945
(emeroteca ISEC)
  • notte, zona Stazione centrale: il 6° distaccamento della 110ª brigata Garibaldi riprende possesso della Pirelli di via Fabio Filzi, evacuata dai nazifascisti. Nel corso della giornata viene fermato il federale fascista di Novara e stanato un cecchino che spara da un isolato di via General Fara.
  • Pirelli Bicocca. Squadre di garibaldini uscite in esplorazione nella zona circostante si scontrano con fascisti che tentano isolatamente di forzare i posti di blocco.
  • Sesto San Giovanni. Cecchini sparano da una casa prospiciente la Magneti Marelli; diversi i feriti.
  • piazza della Scala. Squadre di vigili urbani appartenenti alla 113ª Brigata Garibaldi Sap inseguono e bloccano un autoblindo e quattro autocarri carichi di fascisti della X Mas. Nella sparatoria viene colpito un vigile. I fascisti verranno più tardi condotti in prefettura e consegnati al prefetto Riccardo Lombardi.
  • strada provinciale Milano-Pavia. Alcune autocolonne nemiche, di diversa consistenza, sono fermate in modo incruento .
  • ore 05:00, Niguarda. Dopo una breve sparatoria un'autocolonna giunta alle porte di Bresso si arrende al 2° distaccamento della 110ª brigata Garibaldi Sap.
  • ore 05:30 circa, Pirelli Bicocca. Una parte delle mitragliatrici è stata distribuita alle altre grandi fabbriche. Anche i garibaldini sono tornati alle fabbriche di provenienza dove sono stati accolti con manifestazioni di entusiasmo degli operai rimasti tutta la notte a vigilare dietro gli sbarramenti.
  • alba. Dopo una breve sparatoria con un gruppo di repubblichini in corso di Porta Nuova, il IV battaglione della Guardia di finanza guidato dal colonnello Alfredo Malgeri prende possesso del palazzo della prefettura ormai evacuato. Come concordato con il Cvl, un lungo suono di sirena annuncia il raggiungimento dell'obiettivo.
  • ore 06:00 circa, la stazione ferroviaria di Porta Romana è occupata da squadre della 27ª brigata Matteotti.
  • ore 07:30, Innocenti di Lambrate . Su richiesta del capitano Moretti delle formazioni Matteotti, diverse squadre vengono inviate a rinforzare alcuni punti in zona segnalati dallo stesso capitano. La difesa della fabbrica è pericolosamente indebolita.
  • prime ore del mattino, via Filippo Argelati. Sappisti della 113ª brigata Garibaldi costringono alla resa gli occupanti di alcuni automezzi tedeschi.
  • escono i primi giornali liberi: Avanti, l'Unità e Italia libera (organo del partito d'azione). Il Corriere della sera non esce: al suo posto compare il Nuovo corriere con la notizia dell'insurrezione.
  • zona Solari-piazza Napoli. Il 3° distaccamento della 113ª Garibaldi Sap occupa senza incontrare resistenza le scuole di via Bergognone, divenute caserma della Gnr, il garage della Muti in via Foppa e il cinema Ducale, adibito a autorimessa delle brigate nere.
  • piazzale delle Milizie. Viene occupata la sede della compagnia Diaz della brigata nera Aldo Resega.

Sappisti della 116ª brigata Garibaldi appollaiati sulla mitragliera del treno catturato all'Ortica
(fototeca ISEC)
  • ora imprecisata della mattinata, scalo ferroviario dell'Ortica. Il capitano Kragora, comandante il presidio germanico, si arrende a «Pam», vicecomandante la 116ª brigata Garibaldi Sap. Catturate 2 mitragliere a canne multiple montate in torrette blindate su un treno merci, 6 a canna singola e le armi automatiche individuali degli oltre cento prigionieri che vengono rinchiusi al Politecnico.
  • carcere di San Vittore. In collaborazione con le guardie carcerarie, matteottini guidati da Libero Cavalli penetrano nel settore italiano del carcere passando dalla porta Carrese. I tedeschi minacciano di fucilare i prigionieri nelle loro mani. La situazione si sblocca attraverso la mediazione di monsignor Bicchierai che garantisce loro l'incolumità.
  • piazza Napoli. Intensa sparatoria tra il V distaccamento della 113ª brigata Garibaldi Sap e i fascisti del presidio della Gnr che si arrendono quando la casermetta viene scoperchiata da alcune bombe anticarro lanciate dal tetto di una casa adiacente. Tre partigiani feriti e i fascisti, già noti per sevizie a patrioti catturati, passati per le armi.
  • Trenno. In località Boschetti squadre della 44ª e della 45ª Matteotti si scontrano con un'autocolonna tedesca proveniente da Novara. Tre partigiani restano uccisi.
  • ore 08:00 circa, corso Monforte. Nominato prefetto dal Clnai Milano, l'azionista Riccardo Lombardi, con una scorta di partigiani, si presenta al colonnello Malgeri in prefettura e, a nome del Clnai, prende possesso del suo ufficio. E' il primo prefetto di Milano libera. Il socialista Antonio Greppi è il nuovo sindaco della città.
  • ore 09:00 circa, Porta Vigentina. Squadre della 40ª brigata Matteotti, guidate dal colonnello Umberto Ricca, occupano la stazione radiofonica. Corrado Bonfantini, comandante generale delle brigate Matteotti, annuncia la liberazione di Milano.
  • ora imprecisata, via Ascanio Sforza. Sappisti della 113ª Garibaldi Sap snidano e eliminano un gruppo di cecchini fascisti.
  • Cecchini vengono snidati in via Notari, in via Vignola e in via Pontaccio 3.
  • ora imprecisata, via Gaetano Negri. Dopo trattative con rappresentanti del Cln del settore Centro, il comandante del presidio tedesco all'interno della centrale telefonica della Stipel, sita nel palazzo Feltrinelli, si impegna a non distruggere gli impianti. Un'altra ala del palazzo, sede della succursale della Reichsbank, viene occupata da garibaldini della 120ª brigata Garibaldi Sap che consegnano tutti i valori depositati al dottor Menichelli, direttore della sede milanese della Banca d'Italia.
  • ore 9:30 Pirelli Bicocca. Situazione completamente calma in tutta la zona di Sesto S. Giovanni. Le forze partigiane rimangono tuttavia mobilitate per fronteggiare eventuali sortite nemiche. Giungono notizie che i tedeschi rimasti intrappolati sulla linea del Po si siano arresi mentre, invece, sono ancora in corso scontri con colonne fasciste che da Como e da Lecco tentano di raggiungere la Valtellina. Si tengono pronti dei reparti qualora «si rendesse necessario l'invio di rinforzi alle formazioni partigiane che stanno combattendo in quelle località».
  • ore 10:30, Pratocentenaro. I repubblichini rimasti nelle casermette di viale Suzzani si arrendono al 5° distaccamento della 110ª brigata Garibaldi.
  • Turro. Duecento tedeschi accasermati nella casa di salute Villa Turro si arrendono alla 130ª brigata Garibaldi.
  • zona Naviglio Grande. Su segnalazione telefonica, sappisti della 113ª brigata Garibaldi rimuovono le cariche esplosive collocate dai fascisti sotto il ponte ferroviario di San Cristoforo.
  • ora imprecisata, scalo ferroviario di Greco. Bloccato un treno merci in partenza per la Germania.
  • ora imprecisata, piazza De Angeli. Allievi della Guardia di finanza al comando del tenente Salvatore Macaluso, partigiani della brigata Bandiera e squadre della 111ª e 113ª brigata Garibaldi bloccano una forte autocolonna della Muti proveniente dal Novarese. Dopo un breve combattimento i mutini si arrendono e vengono condotti alle carceri di via Crivelli. Quattro i partigiani feriti.
  • piazza Wagner. Il 3° distaccamento della 111ª brigata Garibaldi occupa la Casa di riposo per musicisti, sede della Feldgendarmerie germanica, mentre il 4° ha completato l'occupazione di Baggio e dei paesi limitrofi scontrandosi con alcuni tedeschi. Un sappista ferito.
  • zona via Forze Armate-Baggio. Il 1° distaccamento della 112ª brigata Garibaldi occupa l'ospedale militare, la palazzina della Todt e il deposito delle Forze armate italiane.
  • Via Novara. Mentre si sta trattando la resa del magazzino militare, sopraggiungono un camion e una macchina con quattro ufficiali tedeschi che aprono il fuoco. Nello scontro periscono i quattro ufficiali e Ernesto Visconti, vicecomandante della 112ª brigata; restano feriti il comandante Angelo Valtorta, il commissario politico Ivano Becchi e il garibaldino Walter Oviani.

Via Novara. Il corpo di uno degli ufficiali tedeschi accanto all'auto colpita da una bomba a mano (fototeca ISEC)
  • ore 11:00 circa, Innocenti di Lambrate. Una settantina di tedeschi in completo assetto di guerra rioccupano la fabbrica e piazzano un cannoncino e alcune mitraglie di fronte all'ingresso principale. I sappisti sono costretti a ritirarsi nello stabilimento G. 2 e nel palazzo uffici.
  • via Cadamosto. Sappisti della 117ª brigata Garibaldi occupano la sede del comando della compagnia Oberdan della brigata nera Aldo Resega.
  • ore 12:00, Innocenti di Lambrate. Fatte rapidamente convergere sul posto, squadre della 110ª, 116ª, 118ª, 130ª e 192ª brigata Garibaldi Sap ingaggiano un violento combattimento con i tedeschi che hanno rioccupato la fabbrica un'ora prima. Al fianco dei garibaldini intervengono anche partigiani di non meglio identificate formazioni di altro colore politico.
  • ore 12:00, zona Lorenteggio. Fermati quattro camion carichi di tedeschi provenienti da Abbiategrasso. A bordo ci sono due tedeschi morti in precedenti scontri.
  • corso Italia 58. Dall'interno della caserma Teulié la I brigata nera mobile continua a combattere contro la brigata Gl Max Masia guidata dal comandante Mario Mosca e elementi della 113ª brigata Garibaldi. Cade il garibaldino Felice Bonacina.
  • ore 13:00, Lambrate. Dopo due ore di combattimento i tedeschi asserragliatisi nell'Innocenti si arrendono.
  • corso di Porta Vittoria. Si spara per snidare alcuni fascisti asserragliatisi nell'edificio dei sindacati fascisti (attuale Camera del lavoro). Cade Giorgio Vicini, appartenente alle brigate Giustizia e libertà.
  • pomeriggio, zona Affori. Il 1° e 2° distaccamento della 111ª brigata Garibaldi Sap rastrellano la zona senza incontrare alcuna resistenza.
  • via Padova. Un'autocolonna dell'11ª brigata Matteotti proveniente da Cernusco sul Naviglio entra in città. Alla testa un cingolato leggero di fabbricazione sovietica catturata al presidio tedesco di Cernusco.
  • zona Calvairate. Due distaccamenti della 124ª brigata Garibaldi Sap occupano le scuole di via Monte Velino e il macello pubblico che verrà consegnato il giorno 28 ai carabinieri.
  • ora imprecisata, corso Italia. Giuseppe Meroni, comandante di battaglione delle GL, venendo meno agli ordini emanati dal Comando generale del Cvl, tratta la resa concedendo l'onore delle armi ai fascisti del I battaglione mobile asserragliati nella caserma Teulié. La trattativa non va in porto grazie all'intervento del giellista Giuseppe Bianchi (Pino), comandante del Settore unificato Ticinese, il quale, informato di quanto sta accadendo, si precipita sul posto imponendo che tutti gli occupanti la caserma vengano disarmati, imprigionati e, «dopo regolare interrogatorio» per accertarne le singole responsabilità, vengano avviati al Comando di settore.

Volantino del Comitato d'Agitazione
dei ferrovieri (archivio ISEC)
  • ore 18:00, via Pitteri. Viene attaccato il collegio dei Martinitt dove più di un centinaio di tedeschi bene armati e trincerati oppone una accanita resistenza.
  • ore 18:30. Tutto il centro di Milano, all'interno della cerchia dei Navigli, è in mano ai partigiani. Si stanno avvicinando le formazioni provenienti dalla periferia.
  • corso Littorio 10 (attuale corso Matteotti): un distaccamento della 3ª brigata Giustizia e libertà occupa la sede della squadra speciale di polizia italiana al servizio del Sichereitsdienst (Servizio di sicurezza) germanico.
  • via XX Settembre. Il comando tedesco della zona si arrende a partigiani del gruppo autonomo Lorenzini.

  • piazza Udine. Elementi della brigata autonoma San Giusto disarmano il presidio del deposito germanico di Miralago.
  • ora imprecisata della sera. Giellisti del distaccamento Carlo Rosselli catturano il questore fascista di Imperia, Durando.
  • ora imprecisata della sera, piazzale Maciachini. Il 7° distaccamento della 111ª brigata Garibaldi Sap occupa le scuole e Dergano. Arrestati diversi collaborazionisti e spie. Il distaccamento provvede alla distribuzione di farina per la panificazione a Dergano e nella zona Farini.
  • via fabio Filzi. Dalla Pirelli il 6° distaccamento della 110ª Garibaldi Sap informa che nella giornata si sono verificati soltanto il fermo del federale fascista di Novara e uno scambio di colpi con un cecchino che tirava da un isolato di via General Fara.
  • serata, zona Naviglio Grande. I garibaldini di presidio alla stazione di San Cristoforo vengono improvvisamente attaccati da fascisti che riescono a dileguarsi. Cade un partigiano della 113ª brigata Garibaldi Sap.
  • zona Romana-Corvetto.Raggiunti tutti gli obiettivi prestabiliti. Si presidiano le fabbriche e sono in corso operazioni di polizia. Non si segnalano scontri.
  • serata, zona Venezia. Centoventi tedeschi acquartierati in via Benedetto Marcello cedono le armi ai sappisti della 116ª brigata Garibaldi Sap e a elementi della brigata del popolo Gasparotto.
  • ore 21:30, Precotto. Dopo qualche fucilata il 3° distaccamento della 110ª brigata Garibaldi Sap fa prigionieri una cinquantina di tedeschi che tentavano di forzare il posto di blocco a bordo di un autocarro. Continua il rastrellamento della zona.
  • zona Vittoria. Un gruppo di avvocati aderenti a Pci, Psi, PdA e magistrati membri del Cln, disarma i militi di guardia al Palazzo di Giustizia. Si installano le Commissioni di Giustizia per giudicare i reati di collaborazionismo.

  • in giornata le avanguardie della V Armata americana sono entrate in Rapallo.

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