giovedi 26 aprile 1945
qui radio Milano liberata
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Scorcio dell'Unità
del 26 aprile 1945
(emeroteca ISEC)
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- notte,
zona Stazione centrale:
il 6° distaccamento della 110ª brigata Garibaldi riprende possesso della
Pirelli di via Fabio Filzi, evacuata dai nazifascisti. Nel corso della
giornata viene fermato il federale fascista di Novara e stanato un cecchino
che spara da un isolato di via General Fara.
- Pirelli
Bicocca. Squadre di garibaldini uscite in esplorazione nella zona
circostante si scontrano con fascisti che tentano isolatamente di forzare
i posti di blocco.
- Sesto
San Giovanni. Cecchini sparano da una casa prospiciente la Magneti
Marelli; diversi i feriti.
- piazza
della Scala. Squadre di vigili urbani appartenenti alla 113ª Brigata
Garibaldi Sap inseguono e bloccano un autoblindo e quattro autocarri
carichi di fascisti della X Mas. Nella sparatoria viene colpito un vigile.
I fascisti verranno più tardi condotti in prefettura e consegnati al
prefetto Riccardo Lombardi.
- strada
provinciale Milano-Pavia. Alcune autocolonne nemiche, di diversa
consistenza, sono fermate in modo incruento .
- ore
05:00, Niguarda. Dopo una breve sparatoria un'autocolonna giunta
alle porte di Bresso si arrende al 2° distaccamento della 110ª brigata
Garibaldi Sap.
- ore
05:30 circa, Pirelli Bicocca. Una parte delle mitragliatrici è
stata distribuita alle altre grandi fabbriche. Anche i garibaldini sono
tornati alle fabbriche di provenienza dove sono stati accolti con manifestazioni
di entusiasmo degli operai rimasti tutta la notte a vigilare dietro
gli sbarramenti.
- alba.
Dopo una breve sparatoria con un gruppo di repubblichini in corso di
Porta Nuova, il IV battaglione della Guardia di finanza guidato dal
colonnello Alfredo Malgeri prende possesso del palazzo della prefettura
ormai evacuato. Come concordato con il Cvl, un lungo suono di sirena
annuncia il raggiungimento dell'obiettivo.
- ore
06:00 circa, la stazione ferroviaria di Porta Romana è
occupata da squadre della 27ª brigata Matteotti.
- ore
07:30, Innocenti di Lambrate . Su richiesta del capitano Moretti
delle formazioni Matteotti, diverse squadre vengono inviate a rinforzare
alcuni punti in zona segnalati dallo stesso capitano. La difesa della
fabbrica è pericolosamente indebolita.
- prime
ore del mattino, via Filippo Argelati. Sappisti della 113ª
brigata Garibaldi costringono alla resa gli occupanti di alcuni automezzi
tedeschi.
- escono
i primi giornali liberi: Avanti, l'Unità e Italia
libera (organo del partito d'azione). Il Corriere della sera
non esce: al suo posto compare il Nuovo corriere con la notizia
dell'insurrezione.
- zona
Solari-piazza Napoli. Il 3° distaccamento della 113ª Garibaldi Sap
occupa senza incontrare resistenza le scuole di via Bergognone, divenute
caserma della Gnr, il garage della Muti in via Foppa e il cinema Ducale,
adibito a autorimessa delle brigate nere.
- piazzale
delle Milizie. Viene occupata la sede della compagnia Diaz della
brigata nera Aldo Resega.

Sappisti
della 116ª brigata Garibaldi appollaiati sulla mitragliera del treno
catturato all'Ortica
(fototeca ISEC) |
- ora
imprecisata della mattinata, scalo ferroviario dell'Ortica.
Il capitano Kragora, comandante il presidio germanico, si arrende
a «Pam», vicecomandante la 116ª brigata Garibaldi Sap. Catturate
2 mitragliere a canne multiple montate in torrette blindate su
un treno merci, 6 a canna singola e le armi automatiche individuali
degli oltre cento prigionieri che vengono rinchiusi al Politecnico.
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- carcere
di San Vittore. In collaborazione con le guardie carcerarie, matteottini
guidati da Libero Cavalli penetrano nel settore italiano del carcere
passando dalla porta Carrese. I tedeschi minacciano di fucilare i prigionieri
nelle loro mani. La situazione si sblocca attraverso la mediazione di
monsignor Bicchierai che garantisce loro l'incolumità.
- piazza
Napoli. Intensa sparatoria tra il V distaccamento della 113ª
brigata Garibaldi Sap e i fascisti del presidio della Gnr che si
arrendono quando la casermetta viene scoperchiata da alcune bombe
anticarro lanciate dal tetto di una casa adiacente. Tre partigiani feriti
e i fascisti, già noti per sevizie a patrioti catturati, passati per
le armi.
- Trenno.
In località Boschetti squadre della 44ª e della 45ª Matteotti si scontrano
con un'autocolonna tedesca proveniente da Novara. Tre partigiani restano
uccisi.
- ore
08:00 circa, corso Monforte. Nominato prefetto dal Clnai Milano,
l'azionista Riccardo Lombardi, con una scorta di partigiani, si presenta
al colonnello Malgeri in prefettura e, a nome del Clnai, prende possesso
del suo ufficio. E' il primo prefetto di Milano libera. Il socialista
Antonio Greppi è il nuovo sindaco della città.
- ore
09:00 circa, Porta Vigentina. Squadre della 40ª brigata Matteotti,
guidate dal colonnello Umberto Ricca, occupano la stazione radiofonica.
Corrado Bonfantini, comandante generale delle brigate Matteotti, annuncia
la liberazione di Milano.
- ora
imprecisata, via Ascanio Sforza. Sappisti della 113ª Garibaldi
Sap snidano e eliminano un gruppo di cecchini fascisti.
- Cecchini
vengono snidati in via Notari, in via Vignola e in via
Pontaccio 3.
- ora
imprecisata, via Gaetano Negri. Dopo trattative con rappresentanti
del Cln del settore Centro, il comandante del presidio tedesco all'interno
della centrale telefonica della Stipel, sita nel palazzo Feltrinelli,
si impegna a non distruggere gli impianti. Un'altra ala del palazzo,
sede della succursale della Reichsbank, viene occupata da garibaldini
della 120ª brigata Garibaldi Sap che consegnano tutti i valori depositati
al dottor Menichelli, direttore della sede milanese della Banca d'Italia.
- ore
9:30 Pirelli Bicocca. Situazione completamente calma in tutta la
zona di Sesto S. Giovanni. Le forze partigiane rimangono tuttavia mobilitate
per fronteggiare eventuali sortite nemiche. Giungono notizie che i tedeschi
rimasti intrappolati sulla linea del Po si siano arresi mentre, invece,
sono ancora in corso scontri con colonne fasciste che da Como e da Lecco
tentano di raggiungere la Valtellina. Si tengono pronti dei reparti
qualora «si rendesse necessario l'invio di rinforzi alle formazioni
partigiane che stanno combattendo in quelle località».
- ore
10:30, Pratocentenaro. I repubblichini rimasti nelle casermette
di viale Suzzani si arrendono al 5° distaccamento della
110ª brigata Garibaldi.
- Turro.
Duecento
tedeschi accasermati nella casa di salute Villa Turro si arrendono alla
130ª brigata Garibaldi.
- zona
Naviglio Grande. Su segnalazione telefonica, sappisti della 113ª
brigata Garibaldi rimuovono le cariche esplosive collocate dai fascisti
sotto il ponte ferroviario di San Cristoforo.
- ora
imprecisata, scalo ferroviario di Greco. Bloccato un treno merci
in partenza per la Germania.
- ora
imprecisata, piazza De Angeli. Allievi della Guardia di
finanza al comando del tenente Salvatore Macaluso, partigiani della
brigata Bandiera e squadre della 111ª e 113ª brigata Garibaldi bloccano
una forte autocolonna della Muti proveniente dal Novarese. Dopo un breve
combattimento i mutini si arrendono e vengono condotti alle carceri
di via Crivelli. Quattro i partigiani feriti.
- piazza
Wagner. Il 3° distaccamento della 111ª brigata Garibaldi occupa
la Casa di riposo per musicisti, sede della Feldgendarmerie germanica,
mentre il 4° ha completato l'occupazione di Baggio e dei paesi limitrofi
scontrandosi con alcuni tedeschi. Un sappista ferito.
- zona
via Forze Armate-Baggio. Il 1° distaccamento della 112ª brigata
Garibaldi occupa l'ospedale militare, la palazzina della Todt e il deposito
delle Forze armate italiane.
- Via
Novara. Mentre si sta trattando la resa del magazzino militare,
sopraggiungono un camion e una macchina con quattro ufficiali
tedeschi che aprono il fuoco. Nello scontro periscono i quattro
ufficiali e Ernesto Visconti, vicecomandante della 112ª brigata;
restano feriti il comandante Angelo Valtorta, il commissario politico
Ivano Becchi e il garibaldino Walter Oviani.
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Via Novara. Il corpo di uno degli ufficiali tedeschi accanto all'auto
colpita da una bomba a mano (fototeca ISEC)
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- ore
11:00 circa, Innocenti di Lambrate. Una settantina di tedeschi in
completo assetto di guerra rioccupano la fabbrica e piazzano un cannoncino
e alcune mitraglie di fronte all'ingresso principale. I sappisti sono
costretti a ritirarsi nello stabilimento G. 2 e nel palazzo uffici.
- via
Cadamosto. Sappisti della 117ª brigata Garibaldi occupano la sede
del comando della compagnia Oberdan della brigata nera Aldo Resega.
- ore
12:00, Innocenti di Lambrate. Fatte rapidamente convergere sul posto,
squadre della 110ª, 116ª, 118ª, 130ª e 192ª brigata Garibaldi Sap
ingaggiano un violento combattimento con i tedeschi che hanno rioccupato
la fabbrica un'ora prima. Al fianco dei garibaldini intervengono anche
partigiani di non meglio identificate formazioni di altro colore politico.
- ore
12:00, zona Lorenteggio. Fermati quattro camion carichi di tedeschi
provenienti da Abbiategrasso. A bordo ci sono due tedeschi morti in
precedenti scontri.
- corso
Italia 58. Dall'interno della caserma Teulié la I brigata
nera mobile continua a combattere contro la brigata Gl Max Masia guidata
dal comandante Mario Mosca e elementi della 113ª brigata Garibaldi.
Cade il garibaldino Felice Bonacina.
- ore
13:00, Lambrate. Dopo due ore di combattimento i tedeschi asserragliatisi
nell'Innocenti si arrendono.
- corso
di Porta Vittoria. Si spara per snidare alcuni fascisti asserragliatisi
nell'edificio dei sindacati fascisti (attuale Camera del lavoro). Cade
Giorgio Vicini, appartenente alle brigate Giustizia e libertà.
- pomeriggio,
zona Affori. Il 1° e 2° distaccamento della 111ª brigata Garibaldi
Sap rastrellano la zona senza incontrare alcuna resistenza.
- via
Padova. Un'autocolonna dell'11ª brigata Matteotti proveniente da
Cernusco sul Naviglio entra in città. Alla testa un cingolato leggero
di fabbricazione sovietica catturata al presidio tedesco di Cernusco.
- zona
Calvairate. Due distaccamenti della 124ª brigata Garibaldi Sap occupano
le scuole di via Monte Velino e il macello pubblico che verrà consegnato
il giorno 28 ai carabinieri.
- ora
imprecisata, corso Italia. Giuseppe Meroni, comandante di battaglione
delle GL, venendo meno agli ordini emanati dal Comando generale del
Cvl, tratta la resa concedendo l'onore delle armi ai fascisti del I
battaglione mobile asserragliati nella caserma Teulié. La trattativa
non va in porto grazie all'intervento del giellista Giuseppe Bianchi
(Pino), comandante del Settore unificato Ticinese, il quale, informato
di quanto sta accadendo, si precipita sul posto imponendo che tutti
gli occupanti la caserma vengano disarmati, imprigionati e, «dopo regolare
interrogatorio» per accertarne le singole responsabilità, vengano avviati
al Comando di settore.
Volantino
del Comitato d'Agitazione
dei ferrovieri (archivio ISEC)
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- ore
18:00, via Pitteri. Viene attaccato il collegio dei Martinitt
dove più di un centinaio di tedeschi bene armati e trincerati
oppone una accanita resistenza.
- ore
18:30. Tutto il centro di Milano, all'interno della cerchia
dei Navigli, è in mano ai partigiani. Si stanno avvicinando le
formazioni provenienti dalla periferia.
- corso
Littorio 10 (attuale corso Matteotti): un distaccamento della
3ª brigata Giustizia e libertà occupa la sede della squadra speciale
di polizia italiana al servizio del Sichereitsdienst (Servizio
di sicurezza) germanico.
- via
XX Settembre. Il
comando tedesco della zona si arrende a partigiani del gruppo
autonomo Lorenzini.
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piazza
Udine. Elementi della brigata autonoma San Giusto disarmano il presidio
del deposito germanico di Miralago.
ora imprecisata
della sera. Giellisti del distaccamento Carlo Rosselli catturano il
questore fascista di Imperia, Durando.
ora imprecisata
della sera, piazzale Maciachini. Il 7° distaccamento della 111ª brigata
Garibaldi Sap occupa le scuole e Dergano. Arrestati diversi collaborazionisti
e spie. Il distaccamento provvede alla distribuzione di farina per la
panificazione a Dergano e nella zona Farini.
via fabio
Filzi. Dalla Pirelli il 6° distaccamento della 110ª Garibaldi Sap
informa che nella giornata si sono verificati soltanto il fermo del federale
fascista di Novara e uno scambio di colpi con un cecchino che tirava da
un isolato di via General Fara.
serata, zona
Naviglio Grande. I garibaldini di presidio alla stazione di San Cristoforo
vengono improvvisamente attaccati da fascisti che riescono a dileguarsi.
Cade un partigiano della 113ª brigata Garibaldi Sap.
zona
Romana-Corvetto.Raggiunti tutti gli obiettivi prestabiliti. Si presidiano
le fabbriche e sono in corso operazioni di polizia. Non si segnalano scontri.
serata,
zona Venezia. Centoventi tedeschi acquartierati in via Benedetto Marcello
cedono le armi ai sappisti della 116ª brigata Garibaldi Sap e a elementi
della brigata del popolo Gasparotto.
ore 21:30,
Precotto. Dopo qualche fucilata il 3° distaccamento della 110ª brigata
Garibaldi Sap fa prigionieri una cinquantina di tedeschi che tentavano
di forzare il posto di blocco a bordo di un autocarro. Continua il rastrellamento
della zona.
zona
Vittoria. Un gruppo di avvocati aderenti a Pci, Psi, PdA e magistrati
membri del Cln, disarma i militi di guardia al Palazzo di Giustizia. Si
installano le Commissioni di Giustizia per giudicare i reati di collaborazionismo.
in giornata
le avanguardie della V Armata americana sono entrate in Rapallo.
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