Il primo momento ha coinvolto l'Istituto psicopedagogico della città
di Monaco. Qui gli studenti hanno esposto, alla presenza dell'assessore,
frau Fiorenza Colonnella, le differenze e le analogie tra le leggi di
Norimberga e quelle italiane del 1938 contro gli ebrei. E' stata un'occasione
per conoscere il sistema scolastico educativo bavarese durante il nazionalsocialismo.
Lo scambio dei doni ha sancito l'amicizia tra le due scuole con l'impegno
di un gemellaggio. Il secondo giorno è stato dedicato alla visita
del campo di concentramento di Dachau. Gli studenti riflettono: - "Non
appena ho messo piede in quel luogo diverse sensazioni sono scaturite
dentro di me, sensazioni difficili da spiegare... E' un luogo in cui
il silenzio e la tranquillità fanno da padrone... e in quel silenzio,
guardando tutto intorno, sembra di sentire ancora le urla di dolore
e di sofferenza di tutte le persone passate di là";
- "Pensare che dove io poggiavo i piedi erano morte migliaia di
persone";
- "Vedere di cosa è stato capace l'uomo, sentire parlare,
con le lacrime agli occhi, un ex deportato mi ha fatto immaginare tutti
gli orrori che lì dentro sono stati compiuti";
- "Quando sono entrato nella baracca e ho visto le condizioni in
cui i deportati erano costretti a vivere, mi sono sentito molto sconfortato,
perché non posso credere che persone come me sono riuscite a
commettere tali atrocità e tali bassezze";
- "La crudeltà dell'uomo nei confronti di un suo simile...
è un pericolo che è accaduto e sta accadendo adesso proprio
vicino al nostro paese".
La successiva visita al campo di concentramento di Leitenberg, dove
sono sepolti oltre 7400 internati, è stata toccante sia per la
preghiera e la deposizione dei fiori presso la Cappella italiana, sia
per la raccolta di terra da portare in Italia in memoria di padre Girotti
e di tutti i sacerdoti deportati e morti nei vari lager. Infine c'è
stato l'incontro con l'ex internato del campo di concentramento di Oberer
Kuhberg di Ulm, Herr Heigel, grazie alla collaborazione del sindacalista
Josef Kaiser con S. Calleri. Scrivono alcuni studenti: "I corridoi
stretti e molto bassi della fortezza suscitavano un senso di oppressione,
soprattutto vedendo lo spazio piccolissimo delle celle semibuie dove
si era buttati e picchiati, stando a digiuno per vari giorni consecutivi".
Di Ulm è stata ricordata, insieme con la prof.ssa Heide Rau,
la resistenza antinazista de "La Rosa Bianca", con la deposizione
di una corona al monumento della città e la lettura del messaggio
del presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro. Il viaggio ha
assunto un carattere speciale grazie alla testimonianza di Beppe Berruto.
Il suo messaggio è stato incentrato sull'amicizia e sulla solidarietà
tra gli individui e tra i popoli, perché "aiutare o essere
aiutati, scambiare una parola con un altro anche se di diversa nazionalità...
dà la forza di continuare a vivere e di non essere un numero
ma un uomo nella società di oggi".
Gli studenti dell'Itis
"E. Majorana"
Grugliasco (Torino).
7 giugno 1999
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