Scampò allo sterminio di Auschwitz

In ricordo di Luigi Saggi

Durante il recente viaggio a Auschwitz molti avevano sentito la mancanza di Luigi Sagi, addolorato lui per primo di aver dovuto disertare, per l'incerta salute, un appuntamento cosi importante con gli studenti romani. Ma ancor pił Luigi ci mancherą, ora che ci ha lasciati per sempre. Gigi era nato a Fiume, italiano di
padre ungherese. Ebreo, era stato allontanato dalle scuole statali gią prima delle leggi razziste del 1938, perdendo anche la cittadinanza italiana. Apolide, quindi. Il padre viene inviato nel 1940 nel campo di concentramento fascista di Campagna, tornando a casa dopo l'8 settembre '43. Il 20 marzo del '44 una spia consegna
Luigi e il padre ai nazisti e subito dopo fa arrestare anche la madre e la nonna. Inviati alla Risiera, la famiglia partirą per Auschwitz il 29 marzo '44, la nonna viene gasata subito all'arrivo, il 4 aprile. Luigi e il padre vengono selezionati per il lavoro, il primo (matricola 179605) al Leichenkommando, l'altro al Sonderkommando. Il 27 gennaio '45, al momento della liberazione di Birkenau, Luigi viene a conoscenza della morte del padre ucciso dopo la rivolta del 7 ottobre. Una lunga odissea sarą il suo viaggio di ritorno in Italia.
A Trieste ritroverą la madre, rimasta alla Risiera fino alla liberazione. Sagi tornerą a Birkenau nel gennaio del '55. Da allora ha guidato moltissime delegazioni di studenti in visita ad Auschwitz. E innumerevoli sono stati i suoi incontri con scolaresche. Luigi ha saputo sempre coniugare, con invidiabile maestria, il suo racconto di vita vissuta con la pił puntuale ricostruzione storica della Deportazione, della Shoą. Ci mancherai tremendamente, Gigi. Shalom,
ti sia lieve la terra. A. P.