Positiva risposta alle richieste del comitato
tra le associazioni antifasciste romane. La mancata celebrazione dell'anniversario
del 25 aprile da parte dell'amministrazione comunale di Roma aveva suscitato
le più vibranti proteste dell'Aned e di tutte le organizzazioni
dell'antifascismo e della Resistenza.
A seguito anche di questo fatto si è costituito
a Roma il Comitato di coordinamento tra le associazioni romane, di cui
è stato eletto responsabile il presidente della nostra sezione
Aldo Pavia. Grazie anche alle pressioni di questo Comitato e, questa
volta, alla maggiore sensibilità del sindaco Francesco Rutelli,
e a uno sforzo organizzativo veramente meritevole dell'amministrazione,
il 4 giugno si è commemorato con molta dignità l'anniversario
della liberazione di Roma.
Al mattino, presenti le rnaggiori autorità, veniva posta una
corona alla Storta, in memoria degli assassinati in quel luogo. Tra
loro il sindacalista Bruno Buozzi. Veniva poi appuntato dal Sindaco
Rutelli sul gonfalone della città la Medaglia di bronzo al Valor
Militare alla memoria, concessa dal presidente della Repubblica al combattente
Giulio Sacripanti, morto a Ebensce nel '45. Concludeva la commemorazione
il prof. Vassalli, testimone di quelle giornate romane.
Dopo aver deposto una corona a Forte Bravetta, ove avvenivano le fucilazioni
dei condannati a morte, nel pomeriggio aveva luogo l'incontro a via
Tasso.
La manifestazione, aperta da un concerto della Banda della Polizia Municipale,
aveva il suo momento saliente con gli interventi del sindaco, del presidente
della Provincia, Fregosi, della Regione, Badaloni, del sen. Paolo Errtilio
Taviani e dell'on. Veltroni in rappresentanza del governo che annuncìava
la volontà di ampliare, con nuovi locali il Museo della Resistenza
di via Tasso. Alla sera, per concludere nel ricordo anche della felicità
dei romani per la riacquistata libertà, si è tenuto un
concerto per tutti, intorno al Marco Aurelio, con suggestiva musica
per organetti e Hadash Klezmer.
E' stato infine rinnovato,impegrto delle associazioni e del sindaco
per rendere sempre più radicata nella cittadinanza la memoria
della conquista della democrazia, pagata con nove mesì della
più dura occupazione, con la deportazione dei Ghetto, il 16 ottobre
del '43, con il massacro delle Ardeatine, il 24 marzo '44.
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