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Mille giovani a Struthof

Venerdì 9 maggio mille giovani provenienti dai quindici Paesi che aderiscono all'Unione Europea si sono ritrovati a Strasburgo, ospiti del Parlamento Europeo, per celebrare la Giornata di riflessione e protesta contro il razzismo e l'antisemitismo. Dopo la seduta plenaria essi si sono recati a visitare l'ex campo di concentramento nazista di Struthof Nazwiller per una cerimonia in onore dei deportati che a seguito della folle politica hitleriana qui sono caduti a migliaia. L'abbinamento delle due iniziative, promosse e volute dal Parlamento Europeo per motivare i giovani nell'applicazione dei principi sanciti dalla Convenzione europea dei diritti dell'uomo e dalla Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo, a suo tempo elaborati dalla stessa Assemblea, attesta lo sforzo che il massimo organo legislativo europeo compie per mantenere i propri impegni e per rendere i giovani consapevoli che quella della tolleranza e della pacifica convivenza delle genti è l'unica strada percorribile. Una strada tutta in salita, ma alla quale non vi sono alternative.

 

La Comunità ebraica onora i giusti

In concomitanza con la celebrazione della giornata mondiale a ricordo dei sei milioni di ebrei caduti nei campi di sterminio nazisti, la Comunità ebraica di Milano ha dedicato, nell'atrio della scuola ebraica, una targa ai "giusti", cioè coloro che negli anni terribili della persecuzione attuata sotto la Repubblica Sociale Italiana, hanno, spesso con grandi rischi personali, aiutato le famiglie degli ebrei a sfuggire alla deportazione.
Nell'inaugurazione della lapide, Teo Ducci, vicepresidente dell'Aned di Milano, ha ricordato Giorgio Perlasca che, analogamente a Wallenberg e al console Lutz a Budapest, ha sottratto alle SS migliaia di ebrei ungheresi, ma soprattutto il commissario Palatucci che per aver fatto altrettanto, scoperto dalla Gestapo, è finito a Dachau, dove è morto pochi giorni prima della liberazione. Ducci ha sottolineato che della deportazione non basta ricordare gli orrori, ma occorre evidenziare anche gli atti di solidarietà, di coraggio nell'opposizione alla barbara ondata del terrorismo nazifascista.