Costituito a Salerno per iniziativa di Matteo Pierro

Un centro di documentazione sullo sterminio nazista dei Testimoni di Geova

 

Teresa Schreiber venne deportata nel Lager di Ravensbrück per avere continuato le sue attività di testimone.

 

Per non dimenticare il martirio di coloro che potevano evitare lo sterminio nazista ma preferirono affrontarlo pur di non rinnegare i propri principi. Con questo obiettivo è sorto a Salerno il Centro di documentazione dei Testimoni di Geova. Responsabile del centro è Matteo Pierro, ricercatore salernitano.

Il Centro di documentazione - spiega Pierro - intende far conoscere questa parte della nostra storia recente mettendo a disposizione di ricercatori, storici e di chiunque sia interessato l'enorme mole di informazioni raccolte in questi anni. "Si tratta di circa un migliaio di pagine di documenti nazisti, di una bibliografia con un centinaio di titoli, di numerose biografie di sopravvissuti, di due documentari video e di una piccola mostra con foto e documenti dell'epoca.

 

Hermine Obweger, figlia di Testimoni austriaci, fu tolta ai suoi genitori all'età di 11 anni e chiusa in riformatorio.

 

Oltre a ciò abbiamo stampato anche alcuni dépliant e un opuscolo che spediremo gratuitamente a coloro che ce ne faranno richiesta. L'indirizzo è: Centro di documentazione, Salita S. Giovanni 5 - 84135 Salerno, tel. 089/274382. Inoltre, dal 1995, stiamo raccogliendo in un archivio elettronico i nomi dei Testimoni di tutta Europa che vennero perseguitati dal nazionalsocialismo. Attualmente abbiamo identificato 1.371 persone.
Da questo archivio, per il momento ancora incompleto tenendo conto che i perseguitati furono circa 20.000, si
possono trarre alcune interessanti indicazioni statistiche. Ad esempio, su 1.371 nominativi, oltre il 50% sono di tedeschi, il 25% di austriaci, e poi di olandesi (8%), di polacchi (7%), di ungheresi (4%), di francesi (3%) e solo lo 0,2% di italiani.
Per loro fortuna la stragrande maggioranza dei Testimoni italiani era al confino in zone del Paese liberate dagli alleati prima dell'8 settembre '43. In tal modo poterono evitare la deportazione".

N.N.