"Il Lager - Il ritorno della memoria"

Discutendo dei Lager all'Università di Verona

 

Il volume raccoglie gli atti del convegno organizzato dalla Facoltà di Lingue e letterature straniere dell'Università di Verona il 6 e 7 aprile 1997 attorno allo, studio dell' 'esperienza dei campi nazisti. Riprendiamo dal volume l'intervento introduttivo dei professori Gian Paolo Marchi e Giovanna Massariello Merzagora.

Come docenti della Facoltà di Lingue dell'Università di Verona, abbiamo intravisto l'interesse scientifico di soffermarci su un fenomeno storico, quale quello del Lager, in cui vennero coinvolti uomini e donne di tutte le nazionalità europee. Tale interesse non puņ andare disgiunto dalla ricerca della specificità del fenomeno, che, pur presentando aspetti simili a quelli di altri luoghi e forme di segregazione e di pena, si sottrae pur sempre ad ogni omologazione.
Scrivono infatti Anna Bravo e Daniele Jalla nel loro volume La vita offesa. Storia e memoria dei Lager nazisti nei racconti dei sopravvissuti: "puņ succedere cosà che in alcune ricerche il Lager compaia in una nota a fondo pagina, affiancato al carcere, al manicomio, al convento, a ogni altra forma storica di imprigionamento della vita. Non si tratta naturalmente di stabilire un primato dell'oppressione, né di sospettare della denuncia di altre violenze una volontà di sminuire quella del Lager. Ma è impossibile dimenticare che tra istituzioni delegate ad amministrare la vita, per quanto in forma mutilata e umiliata, e luoghi creati per amministrare la morte, esiste una differenza grande.
Dalle prime si puņ essere dimessi e liberati, al Lager si sopravvive. E la sopravvivenza è un'eccezione".
A distanza di cinquant'anni, nel momento in cui i deportati avvertono drammaticamente il problema della continuità della memoria e della necessità della testimonianza, sembra dischiudersì la reale possibilità di una,storiografia attenta alle singole voci, sia che esse giungano per il tramite dell'orafità come per quello della parola scritta: di quanto sia ricca la memorialistica sono testimonianza le bibliografie specialistiche, aperte all'ampliamento di titoli che vengono ancora pubblicati o che ricevono rinnovata attenzione dopo il recupero da pubblicazioni di difficile accesso.
Il percorso che noi proponiamo prende le mosse dalla pluralità di contributi che provengono da studiosi di varia formazione.
Nella prima giornata, dedicata ai luoghi della memoria, alla storia orale e alla geografia dei Lager, gli studiosi delineeranno un quadro di riferimento con i risultati più recenti di ricerche specialistiche che toccano l'ambito delle fonti storiche e geografiche, la funzione e i modi complessi della memoria della deportazione, per avvicinarsi poi agli aspetti psicologici dei sopravvissuti.
Mediante questa progressione tematica si arriva nella seconda giornata all'analisi della memorialistica, della realtà linguistica e comunicativa all'interno del Lager e della funzione della memoria anche in relazione alle generazioni successive, chiamate a riflettere sul Kz anche attraverso le suggestioni della produzione artistica, l'organizzazione museografica e il potere delle immagini.
Consapevoli infine dei limiti insiti in qualunque delle possibili rappresentazioni del Lager (la stessa parola 'olocausto' denuncia la sua ambiguità eufemistica, in quanto tende a sovrapporre all'attuazione dello sterminio l'immagine del sacrificio rituale della tradizione religiosa), il convegno nella sua parte conclusiva restituirà la voce a quelli che sono i "guardiani della verità", gli ex deportati.

Il Lager - Il ritorno della memoria.
A cura di Gian Paolo Marchi e Giovanna
Massariello Merzagora, Edizioni Lint Trieste -
Aned, pagg. 174, lire 35.000.