Le emozioni di una insegnante di ritorno da Mauthausen

"Ognuno di noi si farà portavoce. Lo dobbiamo ai morti e ai vivi"

Pubblichiamo alcuni stralci di una lunga testimonianza di Laila Evangelisti, insegnante di Ozzano Emilia, che ha partecipato a un viaggio di studio riservato ai docenti ai campi di Mauthausen, Gusen e Terezin.
Il viaggio, organizzato in collaborazione con la nostra sezione di Bologna, si svolge durante le vacanze pasquali, ed è già giunto alla dodicesima edizione. A ognuno di questi viaggi hanno partecipato circa cinquanta docenti emiliani.

"Con il mio passo leggero sento di aver violato un luogo sacro e tanti come me hanno capito in seguito di aver fatto empio di quel martirio. Ho calpestato le ceneri dei morti, disperse dal vento e posate tutt'intorno. Lo so, lo sentivo, perché oggi, dopo cinquant'anni quelle ceneri ci sono ancora, sono ancora tutt'intorno: sono nella terra, nella linfa delle piante, pulviscolo sui muri delle case; la pioggia e il vento le solleva, le allontana, le riporta a vagare in una terra ignota, e li sempre rimarranno a ricordare ai vivi che la morte non puņ cancellare lo spirito di chi evoca e testimonia agli ignari quello che è stato.
Chi ha ascoltato, chi è stato partecipe e solidale a questo pellegrinaggio si farà portavoce: lo deve ai morti e lo deve ai vivi affinché nessuno dimentichi e ciascuno conosca in avvenire quel che è stato; solo così rimarrà sempre accesa la fiamma della speranza che nessun uomo è morto dimenticato."
... "Mauthausen, con le tue baracche verniciate di fresco, con le linde finestre bianche, i tuoi forni con i fiori e le docce spoglie non potrai cancellare i tuoi orrori perché mentre ti guardo ora ne ho la certezza, se chiudo gli occhi ti vedo come un cieco vede il mondo attraverso le emozioni di chi glielo descrive. Chi ci ha guidato ha parlato con il cuore, con la paura di non essere capito e il timore di non riuscire a rendere giustizia alla memoria di tutti coloro che hanno varcato la soglia dell'inferno umano. Voglio ringraziare l'Associazione Aned che nell'organizzare questo viaggio mi ha permesso di vedere non solo la storicità dei luoghi ma ha saputo trasmettere in noi la capacità di guardare oltre le mura e le rovine di quanto si apriva al nostro sguardo. Per quanto ci si crede preparati o edotti ad affrontare le realtà appartenenti ad altri, solo varcandone la soglia si accerta la propria
ignoranza, perché sono le emozioni provate nel calpestarne il suolo e il racconto di chi ci guida che rendono le nostre conoscenze forti e inattaccabili. Un ringraziamento particolare a Osvaldo e Francesco per il coraggio, la pazienza e la disponibilità dimostrati in ogni momento".

Laila Evangelisti Insegnante di Ozzano Emilia