MAUTHAUSEN

Inaugurata dagli obiettori di coscienza

Una targa in onore di chi rifiutò la guerra di Hitler

Il 17 maggio per iniziativa del Beoc (L'ufficio europeo per l'obiezione di coscienza), con il patrocinio del Consiglio d'Europa e il consenso del governo austriaco, una delegazione di obiettori di coscienza provenienti dai Paesi di tutta Europa ha inaugurato una targa dedicata ai giovani tedeschi che durante il nazismo rifiutarono di entrare nella Wehrmacht.

Andare a Mauthausen è un viaggio nella memoria. E' un luogo vivo che dal 1939 al 1945 ha visto passare più di 195.000 prigionieri, per farli lavorare nelle cave di pietra o nell'industria bellica pesante. Oltre 105.000 sono morti, ammazzati o deceduti per i patimenti delle condizioni di vita, la fame, il freddo. A Mauthausen si moriva nelle camere a gas, cammuffate da docce, per impiccagione, con il colpo alla nuca, e poi si finiva nei forni crematori. Furono sterminati in questo modo prima i detenuti comuni, poi comunisti e socialisti tedeschi, fu quindi la volta dei polacchi e degli ebrei, degli spagnoli repubblicani che furono deportati anche con i bambini, e poi artisti, intellettuali, sacerdoti, prigionieri di guerra dall'Unione Sovietica, prigionieri politici dalla Francia, dal Belgio, dall'Olanda, dall'Italia.

Furono 22.000 i disertori e obiettori di coscienza condannati a morte dai tribunali militari nazisti dal '40 al '45. Oltre 15.000 di queste condanne furono eseguite e moltissimi giovani renitenti furono sterminati proprio a Mauthausen. Oggi quella targa, posta a fianco di quella degli ebrei, degli zingari, degli omosessuali, dei prigionieri politici, testimonia che gli obiettori di coscienza furono tra le vittime principali del nazismo, scientificamente sterminati perché costituivano un reale pericolo destabilizzante per il regime. E furono annientati senza nemmeno il diritto alla qualifica di obiettori o disertori (già di per sé elemento eversivo), archiviati solo come numeri negli elenchi degli asociali o dei delinquenti comuni. Ci sono voluti cinquant'anni per far emergere questa verità storica.

L'iniziativa di Mauthausen è stata affiancata da un convegno che ha riunito i rappresentanti dei 300 vecchi disertori sopravvissuti al nazismo (ancora in attesa di risarcimento e riabilitazione) e i 200.000 giovani disertori dalla guerra della ex-Jugoslavia, rifugiati in Europa, che non possono tornare in patria perché sarebbero colpiti da pene severe. Due generazioni di disertori, vittime di guerre atroci, si sono incontrate per chiedere che in base alle norme internazionali venga loro riconosciuto lo status di obiettori aventi il diritto e il dovere di rifiutare la partecipazione ai crimini di guerra consumati nella Germania degli anni '40 e nella Bosnia degli anni '90.

Massimo Valpiana

Nipote di Gracco Spaziani, avvocato di Isola della Scala (Vr), gasato a Mauthausen nel 1945

 

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