Milano

Due volumi dell'Aned dedicati alla Risiera

San Sabba
Lo scorso 8 ottobre Enzo Collotti, Michael Engelbard e Gianfranco Maris hanno presentato a Milano, nella cornice del Museo di storia contemporanea, la ristampa dei due volumi che raccontano la tragica storia della Rísiera di San Sabba e del processo che nel dopoguerra portò alla luce la realtà del campo di sterminio e dei suo sinistro forno crematorio. Alla presentazione, seguita da un folto pubblico, ha partecipato Adolfo Scalpelli, che ha curato l'opera per conto dell'Aned. La manifestazione è stata patrocinata dall'assessorato alla Cultura e allo spettacolo del Comune di Milano e dal Goethe Institut.

 

 
 

Il 25 agosto 1944 le SS arrestarono a Trieste lo scrittore Giani Stuparich, medaglia d'oro della guerra dei '15-18. Assieme a Giani furono arrestate la madre ottantenne Gisella e la moglie Elodia, entrambe ritenute di "razza" ebraica dai nazisti. Tutti e tre furono portati in Risiera. Gli interventi dei vescovo Santin, dei prefetto Coceani e dei podestà Pagnini valsero ad ottenere il rilascio degli Stuparich, avvenuto il 31 agosto. Ma le SS si fecero pagare le spese per i giorni di detenzione in Risiera. Questa è la quietanza addebitata a Giani Stuparich. 11 testo è eguale anche per i suoi congiunti (arch. Giovanna Criscione Stuparich, Roma).

 

oo Scritte di prigionieri sulle pareti delle camerate della Risiera. La deportazione della famiglia Sereni di Venezia descritta dalla signora Giannina Sereni Bordignon uccisa in Risiera. Il marito Aldo e i figli Ugo di 19 anni, Paolo di 17, Elena di 14 finirono ad Auschwitz da dove ritornò solo Paolo. Lo straziante addio della madre Giannina: "Che Iddio protegga la mia famiglia... 6 gennaio '44 compleanno di Ugo. Che Iddio benedica i miei figli e mio marito. Sono desolata. La madre Giannina Berdignon Sereni". Sotto questa scritta un'altra da prigionieri di nazionalità slovena o croata: "non potiamo kapire ke fine a fata kuesta signora Sereni" (arch. de Henriquez, Trieste). oo

Scritte e disegni sulle pareti delle camerate della Risiera di S. Sabba fatte da un gruppo di giovani alpini di un reparto di stanza a Fiume, internati in Risiera dopo un fallito tentativo di diserzione per passare ai partigiani. In basso a sinistra altra scritta di un ufficiale degli alpini: "Prigioniero 21 febbraio 1945. Gregorin dott. Guido. Tenente medico ex alpino 2ª compagnia scassata 18mo battaglione riveduto, regg. Divisione Mia. Nuova entrata 17 aprile 1945". Disegni e scritte vennero fedelmente ricopiate dal prof. Diego de Henriquez di Trieste dopo la fuga delle SS dal campo (arch. de Henriquez, Trieste).