"L'attrice" di Edith Bruck

La doppia infelicità di "sfruttare " il passato

Esce, dopo un breve intervallo di tempo, un nuovo romanzo di Edith Bruck L'attrice, Marsilio,febbraio'95 che segue Nuda proprietà del '93. Racconta di un'attrice cinematografica ancora bella ed elegante e brava, ma a 58 anni inesorabilmente sul viale del tramonto. Ma quale è la vera identità di questa attrice che si fa chiamare Linda Storie? In un momento di debolezza confida al suo agente-amante che il vero nome è Judith AdIer, ebrea, deportata bambina ad Auschwitz-Birckenau, transitata per Dachau e liberata a Bergen-Belsen. E'il medesimo itinerario di Edith Bruck. L'agente ne parla con un produttore ed entrambi le assicurano un rilancio se acconsente di rendere pubblica la sua vicenda. Lei esita, si tormenta e resta a lungo indecisa, ma alla fine cede. Sarà l'inizio di un'altra infelicità: la curiosità del pubblico, l'insensibilità, l'incredulità dei giomalisti tesi allo scoop, il suo timore di essere accusata o meglio di sentirsi colpevole di aver speculato su sacre memorie, l'avidità e la rozzezza dei cinematografici fanno continua violenza al suo animo sensibile e delicato, tormentato da atroci ricordi che sembrano non poter essere compresi. Infine quella che doveva essere l'intervista dinnanzi alle macchine da presa a Da-
chau fallisce in una revérie di Judith-Linda di fronte al muro sul quale sono scritti i riorni dei Lager nazisti. Come finisce realmente non lo sappiamo e l'autrice ci lascia indovinare. La qualità di scrittrice di Edith si rivela nella descrizione degli stati d'animo mutevoli di Judith-Linda che si intrecciano, si susseguono, si compenetrano, si liquefanno per consolidarsi di nuovo: "Prendendo il pianto dell'attrice come una risposta a tutte le domande e a tutti i ricordi, le troupe, più che soddisfatte, registrarono ogni singhiozzo e la lasciarono andare, pensando che avrebbero montato dopo ogni domanda una risposta fatta di lacrime". Molti accenni agli ebrei, non certo in toni antisemiti, ma per rimarcare differenze culturali e rilevare innocenti pregiudizi. Gli scenari del racconto sono New York (Brooklin), Monaco e Dachau. Edith mette tutta la sua esperienza, tutta la sua serisibilità in questo romanzo che è in un certo senso anche autobiografico e diffonde la testimonianza di quello che è stato il più grande crimine della storia in bilico tra realtà e romanzo.

B.V.

"L'attrice" di Edith Bruck, Marsilio, 1995