"Homocaust", di Massimo Consoli |
Così Hitler e il nazismo perseguitarono i gay |
E'uno dei pochi, pochissimi
testi di ricerca sulla persecuzione e la deportazione degli omosessuali.
Quella dei "triangoli rosa" nei Lager è una pagina di storia ancora
tutta da scrivere. Massimo Consoli, giornalista e scrittore, tra i fondatori
del movimento gay in Italia, organizzatore del più esteso archivio di
storia sull'omosessualità, scava tra le carte più riservate del partito
nazista. Di seguito pubblichiamo la "Premessa" di Consoli, che riassume
il senso del suo lavoro.
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La prima
volta che mi occupai seriamente del rapporto tra omosessualità e nazismo
fu verso il 1963. Avevo già letto, in precedenza, alcuni testi che si
soffermavano incidentalmente sullo sterminio delle SA durante la "Notte
dei Lunghi Coltelli ", ma non avevo potuto approfondire l'argomento
per mancanza di materiale. Poi
ero rimasto molto colpito dalla intuizione di Wilhelm Reich, il quale,
nella Rivoluzione sessuale aveva accennato alla "struttura omosessuale
" in riferimento all'organizzazione delle SA.
Così cominciai a interessarmi in modo organico della questione. Nel
1969, quando uscì il film di Luchino Visconti La caduta degli Dei, compresi
come intorno al tema vifosse molta sommarietà retorica: le SA venivano
ritratte dal grande regista con caricaturale effeminatezza. Ma nella
realtà, le SA erano state lontane anni-luce da una dimensione così stereotipata.
Visconti (a sua volta omosessuale), pur realizzando un film nel complesso
pregevole, per quanto atteneva le sequenze relative allo sterminio di
massa non era tuttavia riuscito a evitare gli aspetti più retorici e
"conmierciali" dell'omosessualità.
Nel 1969 e poi nel 1970-71 mi trasferii in Olanda, ad Amsterdam,
e frequentando l'Istituto Internazionale di Storia Sociale ebbi modo
di rintracciare nuovo materiale, oltre a poter leggere, sul mensile
gay "Seq", la traduzione dal tedesco del primo articolo che affrontava
quei fatti specifici. Nel '71 misi mano alla prima stesura di uno studio
sull'argomento. Nel '72 la rielaborai, ampliandola, e la pubblicai in
Italia e in altri Paesi. Dopo nuovi studi e ricerche, ne
pubblicai una nuova
versione ulteriormente ampliata. M.C. |
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