I ragazzi di Nova Milanese in visita ai Lager austriaci |
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Vedendo questi luoghi si comprende il prezzo pagato per la nostra libertà |
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Di ritorno dal viaggio-pellegrinaggio nei campi
di sterminio nazisti, eccoci qui a raccontare, seppur brevemente, delle
nostre emozioni. Sull'autobus in viaggio con noi molti giovani e giovanissimi: ragazzi delle scuole medie e studenti delle scuole superiori e alcuni docenti. E' risaputo che nella scuola pochissimo tempo viene dedicato allo studio del fascismo, del nazismo, della Resistenza, della deportazione e della liberazione. Il viaggio-pellegrinaggio diviene cosi, accanto alla partecipazione alla manifestazione internazionale di Mauthausen nella ricorrenza del 51° anniversario della liberazione dei Lager, una concreta occasione per ascoltare il racconto dei testimoni diretti, i pochi sopravvissuti della lacerante esperienza della deportazione, al lavoro disumano, alla fame, alle marce della morte, alle camere a gas, ai forni crematori e per vedere i luoghi del terrore e dell'orrore: i campi di sterminio nazisti. Un viaggio di quattro giorni per conoscere e capire i grandi e tristi eventi che si sono sviluppati nel corso di anni: Dachau, il primo campo di concentramento, venne installato nel 1933. Un viaggio nella storia di ieri per meglio comprendere l'oggi. Ebensee, Gusen, il castello di Harteim e Mauthausen, sono le tappe di questo nostro itinerario storico: ieri per milioni e milioni di persone queste furono le tappe, i luoghi di un itinerario del dolore, della sofferenza, della morte. Tra le poche strutture rimaste dei Lager, molti di noi hanno sicuramente compreso la portata del sacrificio sostenuto da milioni di deportati e il prezzo da essi pagato per quella libertà di cui noi oggi godiamo. Da un lato i luoghi, dall'altro le testimonianze dirette dei superstiti, ci hanno permesso di capire senza troppi e lunghi discorsi, quanto sia costato recuperare la libertà, comprendere il suo valore e quanto la quotidiana difesa della libertà costituisca impegno per tutti, nessuno escluso. Sono ormai passati alcuni giorni dal nostro viaggio e lentamente si stanno dissolvendo le immagini del forno crematorio di Gusen, circondato da villette dove i bimbi giocano in giardino, là dove si estendeva il lager; sta scemando il ricordo della grande, umida e fredda galleria di Ebensee e il sinistro castello di Hartheim dove le stanze dei piani superiori sono ora adibite ad abitazione. Si fa sempre più vago il vasto territorio in cima alla collina dove sorge il lager di Mauthausen. Tra le poche immagini che ancora resistono nella mente, vi sono le migliaia di persone che compongono le delegazioni provenienti da molti paesi europei, che lentamente sfilano nella grande piazza dell'appello di Mauthausen in occasione del 51° anniversario della liberazione dei campi. Su moltissime giacche, maglioni, magliette, camicie e giubbotti, spicca l'adesivo, con brani tratti da una poesia di un ex deportato: |
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Mauthausen, 5 Maggio 1996. Tante persone soprattutto giovani... per non dimenticare e per dare alla memoria un futuro.
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