Una lapide con i nomi degli abitanti del piccolo centro in provincia di Udine caduti nei Lager nazisti

Così Nimis ricorda i suoi deportati

Cerimonia per l'innaugurazione di una lapide in ricordo dei deportati caduti nei campi di sterminio nazisti di Nimis

Domenica 29 settembre 1996 a Nimis in provincia di Udine, paese dato interamente alle fiamme nel settembre 1944 in seguito ad una rappresaglia nazista e mirabilmente risorto, si è svolta una solenne cerimonia con l'inaugurazione di una lapide che ricordi i nomi dei deportati caduti nei campi di eliminazione nazisti. Si tratta di una tristissima e indimenticabile pagina della storia della guerra di liberazione in Friuli, avvenuta in una zona dove vivissima si è manifestata la Resistenza. Su iniziativa di un attivo associato dell'Aned di Udine, Bruno Fabretti di Nimis, confortato dall'aiuto della dinamica sezione Aned di Udine, si è inaugurata una lapide con il simbolo delle tragiche ed eroiche vicende della deportazione. Bruno Fabretti, reduce dai campi di Dachau e di Neuengamme, è uno dei quattro nimeusi sfuggiti miracolosamente alla rappresaglia nazista che provocò quarantaquattro vittime cui vanno aggiunte le trentatrè vittime dello spaventoso eccidio della vicinissima frazione di Torlano. La cerimonia è stata molto semplice; si sono voluti evitare i discorsi celebrativi, solo il sindaco Renato Picogna ha invitato i presenti ad un minuto di raccoglimento. Quarantaquattro rintocchi di campana hanno accompagnato la lettura dei nomi dei Martiri scanditi da un ragazzo e una ragazza. Molto pubblico composto e commosso ha partecipato alla cerimonia e molti giovani, cui del resto è dedicata questa lapide che vuole ricordare gli scomparsi che erano tutti giovani che avevano eroicamente combattuto contro i nazisti e gli invasori per affermare l'insuperabile bene della Libertà. L'Aned di Udine era presente con il suo presidente Paolo Spezzotti e con numerosi ex deportati per sottolineare non solo l'affettuosa e viva partecipazione alla cerimonia ma anche per un plauso al sindaco di Nimis, a Bruno Fabretti e a tutti i nimeusi che cosi numerosi erano presenti.