Innaugurato con l'intervento di Gianfranco Maris, presidente dell'Aned

Novate Milanese ricorda con un parco Marco Brasca

Operaio antifascista, perseguitato politico, deportato a Mauthausen, fu dirigente della nostra Associazione.

Nell'arco delle celebrazioni per il 50° della Repubblica Novate Milanese ha dedicato un parco a Marco Brasca, Gianfranco Maris, presidente dell'Aned, ne ha percorso la vita con accenti di vera commozione. Brasca era nato a Novate Milanese nel 1908. A 12 anni era andato a lavorare e nel 1922 scioperava contro le prepotenze dei fascisti, quindi, partecipava alle lotte contro il delitto Matteotti, contro le leggi speciali, contro l'istituzione del Tribunale Speciale contro l'abolizione della libertà di stampa; lotte per la libertà e l'uguaglianza. Nel 1928 è arrestato, farà tre anni nel penitenziario di Alghero e al suo ritorno sarà nuovamente arrestato e mandato al confino a Ferrandina. Nel 1937 emigra clandestinamente in Francia dove combatte nella Resistenza francese sino a quando verrà arrestato. In carcere sarà torturato, percosso e infine deportato nel campo di sterminio di Mauthausen. Al suo ritorno sarà Consigliere comunale, opererà nell'ambito del suo partito e avrà incarichi di dirigente nell'Anpi e nell'Aned e nell'Anppia. Maris ricorda i quaderni trovati nella sua biblioteca dopo la morte: "quaderno di storia, quaderno di geografia dello studente Marco Brasca": "Quando era in carcere studiava. E'un messaggio di cultura, è come se dicesse a noi: "Badate ragazzi, giovani, che se volete domani essere capaci di difendere la libertà, l'uguaglianza e i diritti e i valori della Costituzione e della democrazia dovete conoscere, senza la conoscenza sarete soltanto degli schiavi. Credo che questo sia il messaggio più valido di Marco Brasca".