Queste le considerazioni
delle ragazze dell'Einaudi, lette durante la premiazione di fine anno.
"Non è
facile cercare di raccontare ciò che abbiamo visto, sentito e
provato. Prima di partire ci eravamo documentate ed avevamo cercato
di approfondire la nostra conoscenza sui campi di concentramento. Fra
l'altro, avevamo provato anche ad immaginare le esperienze e il trattamento
subito dai deportati: ciò non è servito ad attutire le
nostre emozioni alla vista e all'ascolto di quanto è accaduto
in quel periodo. "Siamo partite piene di interesse, ma nessuna di noi
pensava che questo viaggio avrebbe cambiato la nostra vita.
Il giorno più emozionante è stato quello della visita
al campo di Mauthausen: c'era un grande silenzio; nell'aria la voce
degli ex deportati che ci raccontavano le loro storie e in noi si insinuava
una straria sensazione, non siamo riuscite a trattenere le nostre emozioni.
Nessuno parlava, non ne sentivamo il bisogno: l'angoscia, il dolore
e la paura si manifestavano da sole... erano ancora là dentro.
"Questo è stato il giorno che ha segnato tutto il viaggio, ed
è per questo che scriviamo; è per questo che vogliamo
ringraziare i membri dell'ANED: grazie per averci dato l'opportunità
di ascoltare le vostre testimonianze, perché così anche
noi potremo essere testimoni. Ci avete dato un'opportunità incomparabile
e speriamo di essere in grado di usare la nostra esperienza nel migliore
dei modi.
"Vorrernirio dare infine un consiglio a tutti quanti: se ne avete la
possibilità partecipate a questo viaggio il prossimo anno, perché
è un'esperienza fantastica. Segnerà la vostra vita, vi
farà vivere emozioni che mai avete provato e vi sentirete vivi
e utili per la società. Può sembrare strano, ma è
impossibile capire tutto questo senza viverlo.
"Ancora un grazie infinito all'Associazione ex Deportati ( a tutti coloro
che hanno partecipato al viaggio. Confidiamo in un altro viaggio, magari
il prossimo anno".
Le
ragazze della classe 4ĒD
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