Ce lo ricorderemo per un bel pezzo questo 25
Aprile. Ce lo ricorderemo per l'acqua, naturalmente, per la pioggia
che non ha smesso per un solo secondo di infierire, scendendo a scrosci
e inzuppando i vestiti, le bandiere, gli striscioni.
Ma ce lo ricorderemo soprattutto per la straordinaria partecipazione
di popolo a una manifestazione nazionale che qualcuno aveva voluto caricare
di funeree aspettative ("Potrebbe scapparci il morto", aveva gufato,
menagramo, il direttore del Giornale)
e che invece si è svolta con ordine, pur in un groviglio
di ombrelli e di bandiere. Col sole -
quel sole carogna che si è fatto vedere splendido e scintillante
già la mattina dopo, una delle più radiose dell'anno a
Milano - col sole è probabile il corteo avrebbe avuto un andamento
più solenne, più ordinato. Ci sarebbe stata una migliore
scansione delle delegazioni, e anche la partecipazione dell'ANED sarebbe
riuscita a rispettare una coreografia più misurata e studiata.
E invece è accaduto che centinaia di "estranei" si infiltrassero
nel nostro pezzo di corteo, un po' per
simpatia, un po'per fare un tratto di strada con noi, un po'
|