Ce lo ricorderemo per un bel pezzo questo 25 Aprile. Ce lo ricorderemo per l'acqua, naturalmente, per la pioggia che non ha smesso per un solo secondo di infierire, scendendo a scrosci e inzuppando i vestiti, le bandiere, gli striscioni. Ma ce lo ricorderemo soprattutto per la straordinaria partecipazione di popolo a una manifestazione nazionale che qualcuno aveva voluto caricare di funeree aspettative ("Potrebbe scapparci il morto", aveva gufato, menagramo, il direttore del Giornale) e che invece si è svolta con ordine, pur in un groviglio di ombrelli e di bandiere. Col sole - quel sole carogna che si è fatto vedere splendido e scintillante già la mattina dopo, una delle più radiose dell'anno a Milano - col sole è probabile il corteo avrebbe avuto un andamento più solenne, più ordinato. Ci sarebbe stata una migliore scansione delle delegazioni, e anche la partecipazione dell'ANED sarebbe riuscita a rispettare una coreografia più misurata e studiata. E invece è accaduto che centinaia di "estranei" si infiltrassero nel nostro pezzo di corteo, un po' per simpatia, un po'per fare un tratto di strada con noi, un po'
semplicemente per arrivare in piazza prima, superando la barriera umana che procedeva troppo a rilento. E però, anche così, che giornata. Mai i cori partigiani sono risuonatí meno retorici e scontati. Mai i gonfaloni dei Comuni sono stati accolti in una manifestazione partigiana con più calore. Da tanti anni mai - diciamolo - tanti giovani e tanti meno giovani avevano marciato insieme, sentendosi così vicini. Ha sfilato una rappresentanza della maggioranza degli italiani: di quella maggioranza che si divide nel voto, ma che è concorde nell'affermare i valori della democrazia e della pace, contro i ritorni all'indietro degli orfani del ventennio fascista. Per l'ANED questa è stata anche l'occasione per lanciare in grande la proposta di fare partecipare i giovani ~ tutti i giovani, se fosse possibile - alle grandi manifestazioni commernorative che si terranno nel '95 negli ex Lager nazisti. Lo striscione con la parola d'ordine "Diarno alla memoria un futuro" ha fatto il debutto sotto quell'acqua. E di lì ha cominciato il suo viaggio. Sarà ovunque ci sarà possibile portarlo, ovunque ci siano dei giovani da coinvolgere nel nostro progetto.