Linguaggio nuovo, vecchi fantasmi

 

La destra va alla ricerca di un proprio linguaggio. Bisogna liberarsi dei termini imposti per tanti anni dalla sinistra, dicono in tanti. Ma perché sforzare le meningi per il nuovo, quando ci sono esempi del passato pronti da utilizzare?

 

  "Le cose migliori per le donne e la famiglia le ha fatte Mussolini; dopo non è stato fatto più nulla".

(Intervista di Irene Pivetti, presidente della Camera dei deputati, a "Italia Settimanale")
 
  "Fini ha detto che Mussolini, in una certa fase temporale, è stato un grande statista. Dopo, ovviamente, ha represso la libertà e ha portato il paese alla guerra. Così è chiaro che il risultato finale è di condanna, ma per un certo periodo Mussolini fece cose positive".

(Intervista di Silvio Berlusconi, presidente del Consiglio dei ministri, al "Washington Post")
 
 

"Fino al 1938, cioè fino a un minuto prima della firma delle leggi razziali, io credo che sia molto difficile giudicare il fascismo in modo complessivamente negativo". "La storia in certi momenti è guidata da valon diversi da quelli della libertà. Ci sono fasi in cui la libertà non è tra i valori preminenti".

(Interv. di Gianfranco Fini, segr. di Alleanza Nazionale, partito cardine della maggioranza di governo, alla "stampa")

 

'Sconsiglierei inoltre il termine gay. La destra dovrebbe correttamente chiamarli froci o checche. Andrebbero spediti in campo di concentramento".

(Intervista al Corriere della sera dei critico musicale Piero Buscaroli, vecchia "firma" del Borghese).