Fossoli: finalmente qualcosa sta cambiando

Ho letto sul "Triangolo Rosso" n. 8/10 la sorpresa e il rammarico degli studenti Tiziano Pera e Silvia Magistrini, riguardo la desolazione e lo sconforto nel vedere lo stato di abbandono in cui versa il campo di Fossoli. Mi pare doveroso spiegare questa odissea.
Il Campo di Fossoli era di proprietà del Demanio Militare, il quale nel periodo 1939/40 lo acquistò da privati, con lo scopo di predisporlo a campo di concentramento; infatti in piena guerra furono raccolti lì prigionieri di diverse nazioni.
L'8 settembre 1943 con il presunto armistizio ne presero possesso i nazifascisti, fino al termine del conflitto bellico.
Nel dopoguerra furono inoltrate richieste, formate delegazioni, molti parlamentari se ne occuparono, l'Aned stessa mobilitò antifascisti e cittadini democratici, affinché il Campo di Fossoli fosse conservato come Monumento a ricordo dei tanti antifascisti che passarono dal campo come ultimo lembo di suolo italiano, prima di finire nei campi di sterminio.
Il campo fu messo all'asta ed il Comune di Carpi ne rilevò la proprietà.
Il 25 aprile 1992 il sindaco Claudio Bergianti dichiarò che un altro gioiello verrà ad arricchire il patrimonio storico "Il Campo di Fossoli" assieme al già Monumento nel Castello di Carpi, ampliando ed illustrando così la storia della seconda guerra mondiale.
E'stato istituito un concorso per la ristrutturazione nel Campo e il progetto è stato vinto dall'Arch. Maestro di Firenze.
Il comune di Carpi ha già stanziato una cifra per una pulizia e la preparazione dei percorsi ideati dall'architetto, onde non fare due volte il lavoro; le baracche in sfacelo sono state abbattute.
Nel frattempo è nata l"'Associazione Amici del Museo monumento al deportato politico e razziale nei campi di sterminio nazisti" magistralmente condotto dal prof. Ercole Losi, figlio del compianto ex sindaco dei comune di Carpi, che tanto si dedicò alla ricerca della proprietà del campo di Fossoli.
lo sono fiero ed orgoglioso di essermi iscritto a questa Associazione, affinché sia tutelato il nostro patrimonio storico a testimonianza della lotta in difesa della libertà, dell'uguaglianza, e la pace nel mondo sia sempre più solida e l'insegnamento continui.
"Perdonare, ma mai dimenticare", vigili ed attenti per la difesa di questo nostro patrimonio inestimabile.
Un caro saluto a tutti i superstiti, nonché ai familiari, che portino sempre con fierezza il nome dei proprio Caduto.
Giuseppe Fiori Figlio di un Caduto a Mauthausen

 

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