Austria: l'omaggio di Scalfaro a Mauthausen

Lasciato il campo di Mauthausen, dopo la sua visita alla fine di Gennaio, il Presidente Oscar Luigi Scalfaro ha steso d'impeto e mi ha poi inviato queste sue "riflessioni". E giusto che i familiari dei caduti ed i superstiti dei KZ le conoscano.
Avv. Gianfranco Maris Presidente ANED

E'terminato il viaggio in Austria con la dolorosissima visita a Mauthausen al Lager nazista.
Non c'è nulla che, dicendolo, si avvicini ai sentimenti che sono esplosi nell'anima e l'hanno invasa di dolore, di desolazione, di ribellione... di bisogno di giustizia... di paura del domani.
Ho sentito il mio volto diventare di gelo, ma ho anche sentito nell'anima lacrime e sangue.
Forse l'unica preghiera che ho ripetuto è stata questa "Signore, perdonaci... perdonaci"
Sono colpe troppo gravi perché non tocchino l'umanità tutta. In che cosa è mancato ciascuno di noi perché l'uomo giungesse ad aberrazioni di tale inumanità?
L'inizio, come sempre, è la superbia che porta con sè l'esaltazione propria e genera la prevaricazione sugli altri, in nome di una superiorità proclamata da se stessi.
Da qui, ogni male.
Mi sono inginocchiato, ne avevo bisogno.
Signore, pietà!
Poi i cimiteri di guerra dove riposano i resti degli italiani della '15-'18 e dove sono venuti a un incredibile appuntamento, i caduti della'40-'45! Allineate le croci di pietra che la pietà austriaca ha fatto nuove per sostituire quelle di legno che non reggevano più... anche le croci hanno una fine... anche se diventano pietra!
Il lamento della tromba austriaca si è incrociato con il pianto composto del silenzio militare italiano fuori ordinanza.
Dormite, dormite pacificati, ragazzi di due guerre contro di voi; dormite mentre ormai nessuno vi attende qui, poiché il dolce incontro di amore si è consumato tra gli angeli.
Il vostro ultimo grido, il vostro ultimo pianto, l'ultima vostra invocazione, non ha più eco.
Troppo tempo è passato e ogni soffrir si è spento.
Ma non s'è spenta la memoria che fa nuove le cose e, dentro di noi, le rende vive.
Non s'è spento il pianto che, nascosto a tutti, scende copioso e dolorante nel mio cuore.
Siete vivi per me, e mi conforta la cura pietosa dei nipoti dei nemici di un tempo, come mi conforta che il cuore d'Italia veglia sui vostri giovani caduti, amici finalmente di questa austriaca terra, un tempo inutilmente odiata!
Ora qui, sentinelle di amore, custodite il martirio della ferocia dell'uomo che si credette dio sterminatore, per ricordare al mondo fin dove sa giungere nella malvagia brutalità, l'uomo che crede di sostituirsi a Dio!
Lento il "silenzio" piange le sue note ... "perdonaci, o gran Dio; pietà di noi ...... I passi sulla neve bianca sembrano mormorare voci di pace!
 

 

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