Pavia

Educazione storica, testi e ipertesti

La delegazione pavese dell'Istituto per la storia del movimento di liberazione, per le finalità stesse che si prefigge, ha sempre considerato l'attività didattica come uno dei suoi impegni primari. L'importanza dell'insegnamento della storia negli anni della formazione dell'individuo, sul piano umano e civile prima ancora che culturale e le difficoltà che in questo compito le insegnanti si trovano ad affrontare sono temi e considerazioni sempre presenti nella programmazione delle iniziative dell'Istituto.

Oltre alla presenza diretta nelle scuole con progetti specifici, l'istituto ha sempre offerto la propria collaborazione alle iniziative che avessero questo fine.
E' il caso del corso triennale di aggiornamento sulla didattica della storia nella scuola dell'obbligo, reso possibile dagli sforzi comuni di Amministrazione provinciale, Dipartimento storico geografico dell'Università e Provveditorato agli studi di Pavia, nel quale anche l'Istituto ha avuto parte attiva.
L'esperienza è stata molto positiva e quest'anno, a conclusione del ciclo, è nata l'esigenza, in primo luogo da parte dei corsisti, ma anche da parte di chi ha coordinato come docente o osservatore il corso, di dare una maggior diffusione nelle scuole al grande patrimonio di conoscenze, esperienza, abilità acquisite.
Una prima importante iniziativa in questo senso è stata la pubblicazione del volume "Dal manuale alla storia locale", edito dalla Bruno Mondadori a Milano nel 1992, dove sono raccolte le unità didattiche prodotte durante il corso. A questa seguirà, con lo stesso intento e con gli stessi promotori, il convegno "Educazione storica di Base. Testi Ipertesti Documenti.", diretto agli insegnanti della scuola dell'obbligo della provincia, tenuto a Pavia nel febbraio scorso.
Anche gli atti di questo convegno, già previsti, diventeranno, dunque, un utile strumento di lavoro per gli insegnanti.
Dott. Gigliola De Martini

 

Richiesta di informazioni venuta "dal basso"

I preoccupanti episodi di neonazismo verificatisi in Europa, e in particolare in Germania, negli ultimi mesi del '92, non hanno lasciato indifferenti gli studenti pavesi delle medie superiori: gli alunni del Liceo Scientifico " Taramelli ", insieme ai loro compagni di altri istituti, hanno sollecitato la presidenza della scuola a fornire loro dei momenti di informazione sul nazismo per capire meglio il problema attuale indagandone le radici.

L'amministrazione provinciale e l'ANED di Pavia hanno offerto la possibilità di esaudire la richiesta dei ragazzi: per circa due mesi il dottor Antonio Sacchi, esperto di storia politica contemporanea, e il signor Ferruccio Belli, ex deportato politico ed attivo membro dell'ANED, hanno incontrato centinaia e centinaia di studenti tenendo loro una lezione di storia inusuale e coinvolgente.
Gli incontri, con non più di cento ragazzi per volta, si sono così articolati: ad una introduzione storica, fatta in termini chiari e nello stesso tempo rigorosi dal dott. Sacchi, che ha illustrato l'inscindibile binomio nazismo e razzismo con tutte le sue tragiche conseguenze, ha fatto seguito, con il supporto di diapositive sbiadite ma efficaci, la rievocazione tante volte ripetuta, ma sempre ugualmente sofferta, di Ferruccio Belli, che ha ripercorso i suoi giorni di prigioniero politico nel campo di Flossenburg.
Per due mesi, inoltre, all'interno dell'Istituto su proposta dell'ANED è rimasta esposta una mostra prevalentemente fotografica sulla deportazione.
Iniziative come queste al Liceo "Taramelli" non sono nuove.
Questa volta però non si è trattato di un'iniziativa proposta dall'alto, ma sono stati gli stessi studenti, tramite i loro organi rappresentativi, a sollecitare dalla scuola una corretta informazione sullo sterminio nazista. In secondo luogo ogni insegnante ha potuto constatare nelle proprie classi un interesse, un coinvolgimento da parte degli alunni che raramente è riscontrabile per altre iniziative extra-curricolari.
Uno dei tanti meriti di questi incontri è stato quello di aver dimostrato ai ragazzi che la storia non è una disciplina astratta, ma che la conoscenza del passato, soprattutto quello recente, è necessaria per comprendere il presente e saperlo affrontare. Se anche questo risultato è stato raggiunto è merito soprattutto di chi, come Ferruccio Belli, da anni non si stanca di rivivere momenti terribili della propria esistenza per testimoniare su un passato che non si può archiviare e che oggi più che mai sarebbe colpevole nascondere alle nuove generazioni. Tutti gli studenti, infatti, dai più giovani ai più maturi, hanno confessato la loro emozione nel trovarsi davanti chi può dire "io c'ero, io ho visto" riguardo a fatti che a loro sembravano, almeno fino a quel momento, tanto lontani e impensabili.
Sabina Fadabini Liceo Scientifico Taramelli