Eccezionale successo di pubblico al seminario sul nazismo e la deportazione promosso a Savona

Se 300 posti vi sembran pochi

La mostra storica sulla Risiera di San Sabba era già stata programmata dall'ANED di Savona per il 1992, ma la concomitanza delle manifestazioni per il cinquecentenario colombiano ha consigliato di rimandare l'iniziativa al 1993, dal 4 al 12 marzo.

In collaborazione con la Provincia di Savona, assessorato alla Cultura, l'iniziativa è stata considerevolmente ampliata. Alla mostra vera e propria sono state abbinate lezioni sulla politica nazista dello sterminio e la realtà dei campi di concentramento italiani, tenute da autorevoli docenti e rivolte agli studenti delle scuole superiori, che hanno avuto un vivo successo.
Si pensi infatti a tale riguardo che si è spesso dimostrata insufficiente la stessa sala consiliare della Provincia che ha una capienza di circa 300 persone.
Alla presenza delle massime autorità della provincia (prefetto, questore, comandante dei Carabinieri, sindaco della città) l'inaugurazione della mostra è avvenuta nel pomeriggio di giovedì 4 marzo '93, con la relazione dello storico e giornalista Adolfo Scalpelli che, con una efficace sintesi ha illustrato, nell'ambito della politica di persecuzione dei regime nazista, la nascita e la conduzione del campo di concentramento e di sterminio della Risiera di San Sabba a Trieste. A cura della presidenza dell'ANED di Savona, per il tramite della Provincia che ne ha curato la stampa, sono state distribuite agli studenti schede informative sulla storia di questo luogo sinistro.
Martedì 9 marzo tutta la mattina è stata occupata dall'avvincente lezione del prof. Francesco Cataluccio, già docente di Storia Contemporanea all'Università di Genova su "Il nazismo: ideologia e politica". Il prof. Cataluccio, autore dal 1934 ad oggi di oltre 500 saggi, ha catalizzato l'attenzione degli studenti.
Mercoledì 10 marzo è stata la volta della relazione di Liana Millu, scrittrice, deportata nel campo di sterminio di Birkenau-Auschwitz, su "Universo del lager e la cultura della memoria". Oltre due ore di intervento, seguito dai giovani, parte dei quali seduti in terra, in religioso silenzio. E'stata certamente una mattinata intensa. La storia vissuta, narrata senza odio, in modo impersonale, ma con la sola intenzione di portare una testimonianza al fine che l'umanità non possa più cadere in quei tragici errori, ha avvinto tutti. Il tempo è volato, anche perché Liana Millu ha coinvolto i ragazzi dialogando con loro, ponendo degli interrogativi per approfondire le conoscenze e misurarne l'assimilazione.
Gli incontri seminariali sono terminati giovedì 11 marzo, con la relazione dell'On. Avv. Raimondo Ricci, presidente dell'Istituto storico della Resistenza, su "Realtà dei campi di sterminio e revisionismo storico". Il docente è partito dalla sua esperienza di ex deportato, facendo l'analisi del nazismo rispetto alle condizioni dell'epoca della Germania, evidenziando come oggi vi sia una corrente di studiosi che tende a negare quei fatti o minimizzarli. Dopo ogni lezione i relatori sono stati bersagliati da molte domande, a dimostrazione di un'autentica sete di conoscenza. Pochi giorni dopo, sabato 20 marzo, i ragazzi della scuola media di Lavagnola hanno presentato presso la sala consiliare della Provincia di Savona le attività del laboratorio didattico su "Lo sterminio nazista: da Terezin alla Risiera di San Sabba" (su richiesta di quella stessa Scuola Media l'ANED e la prima circoscrizione del Comune di Savona, nei locali della circoscrizione stessa, avevano organizzato una mostra sul campo di Terezin). Il lavoro ha occupato l'intera mattinata e ha evidenziato un impegno non comune da parte di Ilievi ed insegnanti.
Secondo Francesco Cesarini
La Sala Consiliare della Provincia di Savona durante una delle conferenze seminariali
Un gruppo di giovani del laboratorio didattico "I ragazzi e il nazismo" (Scuola Media di Lavagnola, Savona)

Uno scorcio della mostra sul campo di "Terezin" (presso la I Circoscrizione del Comune di Savona)