Un po' di emozione, certo, ma soprattutto, la
gioia di ritrovare i vecchi compagni di prigionia, che nonostante l'età
e gli acciacchi, hanno voluto essere presenti, per questa importante
data.
Un bailamme di lingue, usi e costumi diversi, ma una sola espressione
accomunante "Fratellanza" che rende inutili ed obsolete le frontiere
che ci dividono.
Noi ex deportati, possiamo dire senz'ombra di smentita, che siamo stati
i primi veri costruttori di una grande Europa unita.
Attenendoci al nostro motto: "Pace, Democrazia e Fratellanza", ci siamo
riuniti in Congresso nel grande Auditorium di Sachsenhausen; all'appello
mancavano molti compagni presenti all'ultima riunione di Oslo, molti
di loro non li rivedremo più, ma essi sono sempre presenti nei
nostri ricordi più cari, ed incancellabili. I delegati dei 16
Paesi presenti, hanno per prima cosa ringraziato vivamente i compagni
della DDR per la calorosa ospitalità dataci, nonostante la precarietà
della loro situazione economica e del difficile momento politico.
Ogni delegato, nel suo intervento, ha esposto la situazione politica
nel proprio Paese, dal consuntivo si è avuta la confenna, che
le forze contro cui noi abbiamo combattuto, e combattiamo tuttora, sono
riemergenti in tutta l'Europa.
Le risoluzioni scaturite dai lavori dell'assemblea, sono: il massimo
impegno di ogni deportato nella lotta contro tutti i gruppi neofascisti
riemergenti, ed il costante impegno di testimonianza, diretto alle giovani
generazioni.
Con il saluto ed il ringraziamento alla Nazione ospitante, del Presidente
del Comitato Internazionale Charles Desirat, ci siamo dati appuntamento
l'anno prossimo a Dortmund in Germania Federale.
M.A. Ansaldi
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