la memoria | i processi ai criminali nazisti |
Il
Polizeiliches Durchgangslager di Bolzano |
![]() L'esterno del blocco celle |
Oltre
alla Risiera di San Sabba, vero e proprio campo di sterminio, nel periodo
dell'occupazione nazista funzionarono in Italia due Polizeiliches Durchgangslager,
campi di concentramento di transito e smistamento gestiti dalle SS dove
migliaia di ebrei, partigiani e antifascisti vennero rinchiusi in attesa
dell'organizzazione materiale della loro deportazione nei lager oltralpe. Più di 11.000 tra partigiani, antifascisti e ebrei transitarono per il lager di Bolzano, e ancora 3.500 vi erano rinchiusi all'arrivo delle truppe alleate. Stime incomplete, e di certo largamente inferiori alla realtà, fanno ammontare a 42 i casi di morte avvenuti nel campo, ai quali sono da aggiungersi i ventitre fucilati del 12 settembre 1944. Comandante
e vicecomandante di entrambi i campi furono l'SS-Obersturmführer
(tenente) Karl Friedrich Titho, già in servizio presso i
due lager olandesi di Amesfoort e Vught, e l'SS-Hauptscharführer
(maresciallo) Hans Haage. Dopo ulteriori
e inascoltate sollecitazioni della procura di Bologna in direzione della
Commissione delle Nazioni Unite e del procuratore generale militare Borsari,
il 6 agosto 1947 gli inglesi informarono che Titho era prigioniero degli
americani e che stava per essere consegnato agli olandesi, come di fatto
avvenne, nonostante le richieste italiane di estradizione. Un nuovo mandato di cattura, emesso dalla procura bolognese il 10 giugno 1954, venne vanificato il 17 novembre 1954 da Michele De Pietro, Guardasigilli del primo monocolore democristiano, che giudicò l'accusa di omicidio e strage addebitata a Titho come fatti delittuosi di carattere politico. Il caso fu così archiviato fino al 1996, quando venne riaperto dalle procure militari di La Spezia e di Verona, in seguito al rinvenimento dei fascicoli a carico di criminali di guerra nazisti insabbiati presso la procura generale di Roma. Nel dicembre 1999, dopo una lunga istruttoria per accertarne le responsabilità in merito alle violenze avvenute a Gries, e alla fucilazione di ventitre prigionieri, la Procura militare di Verona ha richiesto l'archiviazione delle imputazioni ascritte a Titho e Haage essendo quest'ultimo nel frattempo deceduto e non avendo raccolto sufficienti elementi probatori per il rinvio a giudizio di Titho. Ugualmente
archiviata per insufficienza di prove è stata l'istruttoria avviata
dalla procura militare di La Spezia per l'uccisione di 67 antifascisti,
prelevati dal campo di Fossoli e fucilati al poligono di Cibeno (Mo) il
16 luglio 1944. |