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Confronto tra Generazioni


( Sintesi dell'incontro )
Milano, 31 Gennaio2007


COMUNITA' E LAVORO
Incontro del 31 gennaio 2007



Nell' impossibilità di fare una sintesi di tanti interventi, ci limitiamo a tracciare un elenco di punti toccati da parte giovanile e da parte adulta.

Giovani

- Il femminismo ha mutato profondamente i rapporti uomo/donna, mettendo fortemente in discussione il ruolo del maschio (e questo si sente particolarmente tra i giovani).
- C' è un cambiamento generale della società. A trentenni una volta non si era più giovani, oggi sì. Mi definisco giovane, perché mi considerano giovane. Se voglio affermarmi come adulto faccio fatica.
- Una volta pochi andavano all' Università, adesso ci vanno in molti. Il periodo trascorso agli studi è molto più lungo. La concorrenza maggiore. Ci sono lauree brevi (3 anni), ma poi le strade sono ancora aperte.
- Per qualcuno studiare così a lungo è come essere arrivato; pensa che la preparazione sia sufficiente. Ha poca intenzione di impegnarsi ancora.
- La società si è americanizzata. Ognuno ha diritto alla felicità, alla propria realizzazione, alla libertà delle scelte. Ma quale libertà? (ad es. in America, in un supermercato mi sono trovata di fronte a tre corsie tutte di latte diversi. Cosa scegliere?).
- Una volta non era possibile convivere. Oggi magari non è facile avere un compagno, se entrambi si ha un proprio progetto determinato. Conosco amici che sono fidanzati da sempre, ma sono una rarità.
- Molti preferiscono girare il mondo, cambiare attività, fare esperienze: le scelte definitive sono rinviate al dopo, un dopo indefinito, che potrebbe non arrivare mai.
- Matrimonio e convivenza. Che cosa c' è di diverso? Che cosa dà il matrimonio di più? Il matrimonio è un problema più dei genitori che dei figli.


Adulti

- Ieri il lavoro significava autonomia economica e dunque affrancamento dalla famiglia.
- Sembra oggi di trovarsi di fronte ad una visione con un futuro difficile, più pessimistico.
- Essere definiti giovani è vissuto come una diminuzione?
- La perdita di autorità degli adulti e degli anziani.
- C' è una difficoltà culturale oggi, che rischia di trasformarsi in regressione, in chiusura.
- I giovani d' oggi hanno esperienze più ricche e più variegate rispetto a noi ( ad es. l' impegno nella cooperazione internazionale) e magari l' affettività è sostituita da esperienze di dedizione e di impegno nel volontariato.
- Forse non ci sono posti e risposte adeguate per rispondere ad aspettative che sono maggiori e più qualitative.
- Oggi bisognerebbe parlare di accompagnamento, piuttosto che di autorità.


Considerazioni

- Un dato di partenza oggettivo è il prolungamento degli studi ed anche il prolungamento degli anni necessari per entrare in modo un pò stabile nel mercato del lavoro. In questo modo le scelte definitive sono rinviate a chi sa quando e di rinvio in rinvio sembrano non venire mai.

- Naturalmente i giovani non aspettano i 30 anni ed oltre per avere rapporti sentimentali e sessuali. E questo costituisce una base di fatto per i rapporti di convivenza.

- Sono intervenuti anche profondi cambiamenti sociali e culturali. Il mutamento dei rapporti uomo/donna porta ad una situazione di maggiore parità, ma anche più facilmente conflittuale nella famiglia. La "democratizzazione" della famiglia segna anche la crisi del rapporto di autorità precedente.
Naturalmente, di conseguenza o parallelamente, si sono modificati anche i comportamenti personali. La crisi dei modelli familiari e sociali precedenti, la fine delle ideologie politiche ed anche la caduta della tradizione religiosa portano a comportamenti del tutto individuali in ogni campo, tra cui quello dei rapporti (per cui non si vedono differenze tra il matrimonio e la convivenza).




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