Dalla relazione al convegno torinese organizzato dall'Aned

Il dovere di testimoniare

Signor presidente, signore e signori, compagni di lotta e di prigionia, non solo nei campi di concentramento tedeschi, ma anche in quelli di altri Paesi e nelle carceri fasciste. Sicuramente il convegno è incentrato sui feroci massacri, sugli stermini compiuti dagli hitleriani: undici milioni di morti nei campi nazisti.
Ma non possiamo ignorare i massacri, gli stermini, la crudeltà, la ferocia che fanno parte della storia di tutta l'umanità così come ne fa parte anche la lotta - contro la ferocia, contro la crudeltà, contro gli stermini, per la convivenza pacifica degli individui e dei popoli. Giustamente si è detto che il nazismo era il prodotto di una ideologia, ma vale la pena di precisare che questa ideologia si poneva come antagonista ad un'altra ideologia, che era ed è invece la religione più diffusa nell'Europa occidentale e centrale, ed anche fuori d'Europa, e cioè il Cristianesimo, ed aveva il nazismo come primo bersaglio per la soluzione finale, gli appartenenti ad un'altra religione, gli appartenenti alla religione ebraica. Se noi ripercorriamo la storia bimillenaria del Cristianesimo e la storia ancora più lunga - dell'Ebraismo, non possiamo ignorare che queste religioni furono perseguitate nei secoli.
Il Cristianesimo, lo sappiamo tutti come fu perseguitato qui, su questa terra, all'epoca dell'Impero romano, e sappiamo egualmente come, nel Medioevo e in tempi recenti, in Germania, in Polonia, in Russia ci furono tante persecuzioni, spesso atroci, contro gli ebrei.
Sappiamo anche che spesso i perseguitati diventano a loro volta, quando conquistano il potere, dei persecutori. Tuttavia il nazismo lo dobbiamo inserire, oltre che nella storia generale dell'umanità, della lotta fra tolleranza e intolleranza, del fanatismo spietato e della lotta contro di esso, nella storia d'Europa dopo la prima guerra mondiale.
Se parlassimo delle colonie italiane, se parlassimo poi dell'Abissinia, vedremmo casi di ferocia fascista che hanno poco da invidiare alla successiva ferocia nazista.
Tuttavia la partita si decise in Germania.
Non c'è dubbio: fu la vittoria del nazismo in Germania che determinò l'asservimento di quasi tutta l'Europa sotto il dominio nazista e rese possibile quella sistematica opera di eliminazione di tutti gli avversari, e di popoli intieri che venivano considerati come nemici della Germania...
...La mia conclusione è dunque: divisi l'antifascismo e l'antinazismo furono sconfitti, uniti vinsero. Devono unirsi di nuovo nella lotta per la pace, per la libertà, contro ogni eversione, contro ogni nuovo pericolo totalitario o di fanatismo.