Beni ebraici: insediata la "Commissione
Anselmi"
Una conferenza stampa
ha avuto luogo dopo la prima riunione della commissione per la "Restituzione
dei beni ebraici" presieduta dall'on. Tina Anselmi. La riunione non
è stata solo di reciproca conoscenza degli autorevoli membri che la
compongono ma, come ha detto la presidente, è già servita ad indicare
i percorsi di lavoro lungo i quali intende muoversi. li compito della
commissione è quello - come ha spiegato il portavoce della presidenza
del Consiglio on. Marco Minniti - di ricostruire uno dei momenti più
difficili della vita del nostro paese, dopo le leggi razziali, e anche
di assicurare un risarcimento morale per tutti coloro che sono stati
vittime della persecuzione.
La commissione è composta da persone di alta qualità e competenza (funzionari
dei ministeri degli Esteri, del Tesoro, della presidenza del Consiglio,
di rappresentanti delle banche, di storici) e si muove in ambito istituzionale
con l'obbligo morale e politico di chiudere i lavori entro sei mesi.
Si servirà di tutte le fonti disponibili: archivi nazionali e locali
di prefetture, questure, ministeri (in particolare del ministero degli
Interni) e delle poche testimonianze dirette ancora disponibili. Indagherà
sul settore pubblico ma non trascurerà i rapporti intercorsi tra privati
anche per quanto riguarda le spoliazioni subite da non ebrei, perseguitati
dai nazisti.
Il lavoro della commissione sarà connotato da una attenzione ai problemi
generali dell'intolleranza e dovrà costituire un patrimonio culturale
da trasmettere ai giovani, in accordo anche a quanto viene programmato
dal ministero della Pubblica Istruzione e al programma che sta tracciando
di corsi di aggiornamento per 5000 insegnanti e dei viaggi nei campi
di sterminio (come quello recente promosso dalla città di Roma ad Auschwitz).
Avrà scambi di informazione anche con le analoghe commissioni europee:
18 Paesi hanno costituito organismi analoghi.
Vera Michelin Salomon
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