Il suo affetto per la giovane moglie e per la famiglia in una serie di bigliettini inviati con ogni mezzo. L'ultimo dal Tarvisio, il 6 aprile del '44.

Biglietto a due facciate senza data
... sentite care io vi dico tutto questo perché non vorrei pensare minimamente che Voi dovreste passare quello che ho sofferto io nello spirito cioè tutto ad un tratto trovarmi solo lontano da Voi senza sapere più niente in galera come un grande farabutto con la fame e le minaccie e poi in campo di concentramento dove non si poteva sapere mai niente perché non si poteva parlare con le persone di fuori se non di sfroso e poi privo di tutto e infine deportato di quà e là inquadrato sotto il tiro delle mitraglie come se si fosse dei grandi delinquenti ora però quando sarò al lavoro ci hanno promesso la libertà cominciando dalla frontiera io spero che questo sarà vero perché quì ove sono ora o migliorato di molto da dove si era prima.
Così cara Ada e cara Bruna io ho paura che se non mi ascolterete farete anche voi la fine mia e di tutte quelle donne che sono qui nella caserma affianco che vengono tutte da San Vittore e sono state fermate per strada e sono più di 1000 anzi per essere preciso sono 1364. Vi raccomando state attente. Per ora mille e mille baci e carissimi saluti il Vostro Ad
 

Cartolina postale con timbro 15.3.44 in cui scrive a Garini Rodolfo, di Carpi.
Caro Rodolfo
Ti ringrazio di tutto cuore per la premura avuta per me. Ho incontrato il tuo collega e le ho dato un biglietto per mia moglie e mia sorella da consegnarti a te che farai il favore di spedire. Ma avendo avuto pochissimo tempo per parlare ti prego di inviarlo una séconda volta e farmi sapere il suo nome perché ho bisogno di darti dei soldi da mandare a casa e ha te. Così tu mi farai il favore di mandarmi del pane della polenta un po' di sapone del filo da cucire e dei aghi uno straccio di asciugatoio una matita delle lame da barba e del lucido per le scarpe attendo fiducioso con vivi ringraziamenti ti saluto caramente


Questo signore conosceva un'altra persona alla quale Aldo consegnava messaggi per i propri familiari e che poi Rodolfo spediva. Evidentemente questo amico di Rodolfo che abitava in Via Carducci 61 a Carpi, aveva la possibilità di entrare nel campo.

 

 

 

Molti deportati di Fossoli usavano questo sistema per comunicare con i propri cari non solo attraverso lettere o biglietti, ma anche ricevendo piccoli pacchi di vestiario o mangiare. Naturalmente tutto di nascosto. Per la verità a Fossoli si poteva scrivere due volte al mese e si poteva ricevere posta. Solo che questa veniva passata alla censura.

 

 

 

Cartolina postale del.22.3.44 (con timbro 25.3.44) in cui Aldo dà come destinatario l'indirizzo di Garini Rodolfo. Aldo Guerra è partito da Fossoli il 5.4.44.
Cara moglie ti scrivo questo espresso perché oggi è arrivato l'ordine di partire dal campo di concentramento di qui e non sò dire dove ci mandino ad ogni modo appena posso ti faccio sapere qualche cosa. Non sò se andremo in Germania o dove. Abbi così cari saluti e bacioni a te e a sorella Ada Ciao Adi Vi raccomando di volervi sempre bene mille baci Adi. Guerra Aldo Viale Carducci 61 Carpi

 

Lettera di quattro facciate scritte a penna, dal campo di concentramento di Fossoli, vicino a Carpi in provincia di Modena. La data non appare ma è presumibile, visto il testo, che è stata scritta verso fine marzo 44.
Carissimi genitori
Sarebbe stato meglio che io non vi abbia mai scritto questa lettera ma il destino è oramai segnato e quindi sentirei un rimorso non mettendovi al corrente di quello che mi è accaduto, speriamo che Voi sarete forti e uguale di me e della mia cara Bruna accettiate con rassegnazione questa nostra sventura.
E ecco vi debbo dire che dal 4 marzo io mi trovo in campo di concentramento il motivo non lo sò nemmeno io mi hanno fermato per la strada e quantunque i miei documenti fossero in regola mi mandarono qui dove trovai molta altra gente nelle mie condizioni e ora siamo in attesa di essere mandati a lavorare in Germania.
Così cari genitori ho lasciato per forza Bruna e Ada sole e dopo tanti giorni ho potuto farci sapere dove mi trovo e esse allora hanno fatto di tutto per venire da me finalmente ho potuto parlarle e dirle che cercano di venire al più presto a casa da voi a Badia tutte e due prima che anche a loro gli succeda quello che è capitato a me.
Tanto più che qui vi sono anche circa 200 donne che hanno preso in strada e insomma hanno fatto la mia fine. Io dalla Germania spero che potrò inviarvi dei soldi per il loro mantenimento così non vi saranno di

 
troppo peso spero anche a Voi.
Insomma cari io non so più che santi chiamare mi succedono sempre una più grossa dell'altra prima cioè una volta Bruna si ammala dopo i bombardamenti e adesso appena sposati e che credevamo di essere felici il destino vuole che mi portino via lontano insomma cari mi sento proprio sfortunato in tutti i sensi. lo spero che Voi non avrete nulla al contrario se ho detto a Bruna e Ada di venire da voi sapete è per essere anche più tranquillo io lontano sapendo che esse non sono sole in una città come Milano ma bensì con voi che potete consigliarle e insegnarci sempre la buona strada per i soldi state tranquilli che cercherò di mandarne più che posso da dove mi mandano.
lo con questo scritto vi ho recato del dolore spece alla cara mamma ma credete non potevo allontanarmi senza dirvi nulla e senza mettere al sicuro quelle due ragazze che per mè sono tutta la mia vita e che per loro ho fatto tanti sacrifici, così cari genitori io non penso nemmeno lontanamente che Voi non mi farete questo favore di ospitarle anche perché ho avuto molte prove della vostra bontà, ma con ciò non crediate che io voglia approfittarne di essa no è solo per salvare quelle due care ragazze che non hanno nessuna colpa solo di essere nate sotto una cattiva stella. lo qui termino e spero che la mia cara Bruna vi scriva e vi dica anche lei di quello che è successo e che presto venga con voi. Per ora scusatemi tanto e caramente vi saluto e bacio Vostro Adi
Mille cari baci a Ivana e a mamma e speriamo che un giorno possa tornare se salverò la pelle (Addio a tutti e molti baci)
Biglietto a due facciate del 5.4.44
Cara moglie e sorella Ada io mi trovo vicino a Verona e Vi mando questi saluti. Noi siamo destinati in Austria o a Links o intorni fino ad oggi il viaggio e abbastanza umano. Se posso prima di arrivare al confine Vi scriverò ancora siate forte tutte e due ora il tedesco di scorta mi comunica che andiamo a Matause io mi sono rassegnato e spero in bene. Per ora mille e mille bacioni a tutte e due voletevi bene. Il Vostro Adi ciao
 
Cartolina postale indirizzata alla moglie Bruna scritta il 5.4.44, alla fine della giornata, nella zona di Verona
Carissima moglie e sorella Ada
prima che giunga notte Vi scrivo questo mio saluto, io mi trovo sulla strada per andare in Austria guardate voi il timbro postale perché io di preciso non sò dove mi trovo ma credo attorno a Verona Se posso prima di varcare il confie vi scriverò ora mille baci tutte e due Vostro Adi
 

Biglietto da Udine 6.4.44
Cara moglie e sorella prima di entrare in Austria Vi invio mille e mille baccioni il viaggio fino qui abbastanza bene senza nessun alarmi speriamo che tutto continui così. Di nuovo mille baci a tutte e due Adi
 
Biglietto da Tarvisio 6.4.44
L'ultimo, commuovente biglietto inviato fortunosamente da Aldo Guerra alla giovane moglie e alla sorella Ada, in una sosta del treno al Tarvisio, il 6 aprile '44. Chiuso da due giorni nel carro bestiame, si preoccupa di rassicurare le persone più care: "Nel momento di varcare il confine invio a tutte e due un caro saluto e mille baci. Il viaggio abbastanza umano. Bacioni, vostro Adi ".
Il biglietto rimarrà l'ultima testimonianza della vita di Aldo Guerra, annientato a Gusen poche settimane prima della liberazione. A un compagno di deportazione disse, ormai allo stremo: Tra poco arriverà la liberazione, ma io non ci sarò. Dite a mia moglie che le ho sempre voluto bene".


Cara moglie e sorella nel momento di varcare il confino invio a tutte e due un caro saluto e mille baci. Il viaggio abbastanza umano Baccioni Vostro Adi