Dal '18 alla guerra del golfo

Cinque Nurenstein "Come le dita di una mano"

Alberto (Aron) Nurenstein, ebreo, fugge dalla Polonia invasa dai nazisti nel 1939 e raggiunge la Palestina dove studia ed esercita la professione-missione di maestro: é un movente ideale che lo guida, e sairanno gli sconvolgenti ricordi, tenuti a freno per tre anni, che lo indurranno ad arruolarsi nell'esercito inglese: "Rivedo Varsavia, arde ancora" e - al di lą dei fili spinati del campo di concentramento "guarda sono il tuo fratello" - non é pił che uno scheletro... mi riconosci? ...... Alberto ha vent'anni quando lascia la Polonia.
Dello ShtetI di Baranow dove é nato, ha vissuto la fanciullezza e la giovinezza ci dą un quadro splendido degno di Singer e di Chagall. Anche per noi ora lo ShtetI "é vicino e lontano" e non ci resta che rimpiangere questa dolce civiltą, le cui istituzioni sono la famiglia e il dio ebraico, rozzamente, barbaramente distrutta da Hitler.
Nel suo percorso in Italia e attraverso l'Italia Alberto Nurenstein arriva a Firenze e incontra Wanda, appartenente ad una famiglia della borghesia ebraico-fiorentina, colpita dalle infami leggi razziali del 1938.
Sente Wanda l'obbligo morale di reagire e partecipa alla resistenza, partigiana combattente e fervente coinunista. Sono impulsi morali che agiscono in Alberto e in Wanda e cementeranno la loro unione.
Appartengono a mondi diversi ma destinati a comprendersi e a integrarsi.
E'di Wanda l'espressione "come le cinque dita di una mano" e cioé Alberto lei e le tre figlie Fiamma, Simona e Su sanna.
E il libro - Mondadori 1998- ha cinque autori che in 25 racconti narrano squarci della loro biografia e in pił un giovanissimo autore di 16 anni Beniamino figlio di Fiamma con un breve racconto delle sue prime esperienze in Israele proveniente da Rorna. I racconti partono spesso dall'infanzia quasi a sottolineare l'influenza sul resto della vita di quelle prime impressioni ed esperienze.
Percepiamo impulsi morali che abbiamo visto agire in Alberto e in Wanda, nei racconti delle figlie che sviluppano delle personalitą libere e indipendenti, ma sentono di dovere e orientano se stesse verso obiettivi che trascendono gli interessi personali. Si sviluppa in loro una doppia appartenenza e una doppia fede - Italia e Israele - cosi bene conciliata con lo spirito critico.
Anche il lettore sarą attratto da questa combinazione italo-ebraica, italo-israeliana con in sottofondo la volontą di pace e di conciliazione tra arabi e israeliani.
Fiamma e Simona si stabiliranno in Israele e Susanna vi
si recherą frequentemente. Fiamma e Simona abbracceranno la professione della madre giornalista e Susanna diverrą musicista. La loro femminilitą si esprime nei racconti con pudico riserbo. Abbiamo vari scenari drammatici: la prima guerra mondiale in cui gli ebrei italiani non vogliono essere da meno degli altri cittadini.
La guerra tra il polacco Maresciallo Pilsudski e il bolscevico Trockij di cui Alberto (Aron) ricorda gli splendidi ulani che recidono le barbe degli ebrei. Alberto ricorda anche i famigerati progrom. La guerra 39/45.
Gli eventi italiani ai quali é riservata una parte centrale al partito comunista sia di adesione l'ideistica sia di distacco critico. Alberto Nierenstein recatosi in Polonia negli anni 50 viene indebitamente trattenuto prigioniero dello stalinismo fino alla morte del dittatore.
Questa vicenda non l'apprendiamo dal protagonista, ma la troviamo in un'altra testimonianza.
E le guerre d'Israele, l'invasione del Libano con Sabra e Chatila (ricordate la reazione di Primo Levi) e la guerra del Golfo e i missili di Saddam Hussein su Tel Aviv.
Il '68 in Italia scatena la passione di Susanna. E i singoli racconti, le singole testimonianze sono ricche di contenuti non solo informativi, ma critici che inducono a rifflettere sulle circostanze narrate e intrisi di un forte impegno morale che pervade tutto il libro, anche per scrittura ariosa e accattivante si fa leggere volentieri.
B. V.