Una lapide a ricordo dei 17 deportati di Buia |
Una lapide a ricordo
dei cittadini deportati e non più tornati dai campi di sterminio nazisti
è stata collocata su un area dei giardini prospicenti il palazzo municipale
di Buia e solennemente scoperta per iniziativa dell'Aned friulana in collaborazione
con il Comune. L'opera che rievoca il sacrificio di 17 patrioti buiesi, si deve alla generosa donazione della signora Bianca Marini Solari, nipote di Adolfo Barnaba, morto nel campo di concentramento di Marchtrenk nell'agosto 1944. Alla cerimonia ha preso parte, con i familiari delle vittime, molta gente del luogo assieme ad autorità, ex deportati, partigiani e rappresentanti delle associazioni combattentistiche. Il presidente dell'Anpi provinciale di Udine, Federico Vincenti, ha tenuto l'orazione ufficiale. Buia ha dato molto alla causa della libertà: 54 caduti, uomini e donne, partigiani e deportati. Un grande contributo di sacrificio e di sangue che non può essere dinienticato. Alla cerimonia sono intervenuti anche mons. Aldo Bressani ("Non dovremo permettere che tutto questo possa ripetersi"); il sindaco Aldo Calligaro ha auspicato momenti di riflessione su quegli anni, per far sì che i giovani comprendano il valore della democrazia e della libertà. "Dio voglia - ha affermato tra l'altro il presidente provinciale dell'Aned Paolo Spezzotti - che quando si fermeranno davanti a questo monumento i friulani ricordino e comprendano i grandi insegnamenti di libertà che i deportati hanno saputo esprimere". Al termine la signora Bianca Solari ha scoperto, visibilmente commossa, la lapide che si è presto ricoperta di corone d'alloro e mazzi di fiori. |
Una stele alla memoria delle vittime |
Il nostro giornale va
in stampa nei giorni in cui arriva felicemente a conclusione ambizioso progetto
di erigere in un grande parco metropolitano, frequentato da migliaia di
persone (soprattutto giovani) una stele alla memoria dei cittadini di Sesto
San Giovanni, di Cinisello e dei comuni limitrofi che morirono nei campi
nazisti. Il progetto della stele è firmato da Lodovico Belgiojoso (superstite di Mauthausen) e da suo figlio Alberico. L'inaugurazione ufficiale è stata fissata per il 28 novembre. alla presenza dei sindaci di Sesto, di Cinisello, di Cologno Morizese e di Muggiò. Il programma prevede i discorsi ufficiali del presidente della Provincia di Milano Livio Tarriberi e del presidente dell'Aned Gianfranco Maris, e la consegna di una medaglia d'oro di benenierenza ai superstiti dei Lager. Attorno alla stele alcune lapidi riporteranno i' nomi di ben 464 deportati dell'arca di Sesto San Giovanni, divisi per fabbrica di appartenenza al momento dell'arresto. Gran parte di questi deportati infatti pagarono con la morte nei Lager il successo dei grandi scioperi del marzo 1944 nelle grandi fabbriche della zona. L'inaugurazione chiude un lungo ciclo di manifestazioni in onore dei caduti nei Lager. Ma non il lavoro di ricerca nel quale si sono impegnati in particolare da ormai molti anni Giuseppe Valota e Giuseppe Vignati per dare un nome a tutti coloro che salirono in quei tragici vagoni. |
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