Nella Sala Consiliare del Comune di Montelupo Fiorentino si è tenuta la cerimonia in ricordo dei deportati che parteciparono agli scioperi del marzo '44. A cinquantaquattro anni esatti da quelle giornate, l'8 marzo alla presenza delle autorità cittadine, dei confaloni dei Comuni dell'Empolese, degli ex deportati, tra i quali Aldo Rovai, unico superstite ancora vivente tra quelli di Montelupo. Il sindaco Marco Montagnani ha collegato l'importanza della memoria di quella tragica esperienza alla necessità che la stessa venga consolidata a difesa e supporto della nostra democrazia. E come questa memoria sia base della conoscenza storica delle giovani generazioni. Concludeva la cerimonia l'intervento di Aldo Pavia che portava il saluto dell'Aned e quello del presidente nazionale, Gianfranco Maris e sottolineava l'importanza di questi momenti di incontro tra i protagonisti dell'Antifascismo, della Resistenza e della Deportazione specialmente in questi giorni che vedono e registrano una diffusa e palese volontà di rimozione aggredire i valori e le conquiste della lotta di Liberazione. Richiamandosi ai tre momenti caratterizzanti dell'Aned "testimoniare, ricordare, affermare", Pavia rivendicava all'Aned il diritto/dovere di richiamare il nostro Paese ai principi della Costituzione, di respingere ogni tentativo di revisionismo, ogni volgare tentativo di "criminalizzare" idee, uomini e pagine della storia democratica del popolo italiano. Riaffermando come non possa essere possibile alcun parallelismo tra democrazia e totalitarismo, tra libertà e dittatura, tra convivenza civile e regimi che la stessa negarono, seguendo un tragico cammino fatto di violenza, di intolleranza e di razzismo. Con un ricordo particolare, infine alle donne deportate, la cui vicenda fu particolarmente lacerante in deportazione come il ritorno alle loro case ed ai loro affetti. |