Ho partecipato, come insegnante accompagnatrice di 13 alunni del
triennio degli istituti superiore della mia città, a un viaggio
organizzato dalla vostra Associazione che prevedeva la visita ai campi
di deportazione di Dachau, Mauthausen e Gusen, nei giorni 8, 9, 10
settembre scorso.
Ho accettato l'invito a tale viaggio, frutto della collaborazione
intercorsa fra l'associazione stessa e l'assessorato alla Cultura
e alla Istruzione di Schio, con qualche timore: solo due dei ragazzi
partecipanti erano miei alunni e mi erano sconosciute tutte le altre
persone, familiari di vittime naziste o sopravvissuti al campo di
sterminio, che avrebbero passato tre giorni insieme a noi.
Avendo già visitato quei luoghi di dolorosa tragedia, e conoscendone
l'impatto violento e terribile, vedevo difficile, per me e per quei
tredici ragazzi, la possibilità di vivere insieme sentimenti
anche positivi. Ma mi sbagliavo; sono stata smentita dal clima di
calore con cui i nostri compagni di viaggio ci hanno accolto e dalla
nobile lezione di senso civico e di pietà umana che hanno saputo
comunicarci.
Più volte, durante il viaggio, ho avuto il riscontro di quanto
vado pensando da anni di mestiere: ben più delle lezioni scolastiche,
per comprendere la portata di certi eventi, ai ragazzi servono le
testimonianze dirette e l'impatto anche sconvolgente con i segni che
quegli eventi ci hanno lasciato. E non dobbiamo avere paura se questo
comporta un loro coinvolgimento emotivo forte, e magari sentimenti
di dolore: se proteggerli da questo significa privarli di conoscenza
e di consapevolezza, è bene non farlo. E quando il sentimento
del dolore si accompagna ad altri sentimenti alti, come la memoria,
il rispetto, la pietà e la riconoscenza per chi è stato
vittima consapevole o inconsapevole della brutalità altrui,
non può che aiutare meglio a formare delle coscienze.
Per questo ringrazio di cuore, anche a nome della collega Francesca
Sisinna, che mi è stata accanto in questo viaggio a Dachau,
Mauthausen, e Gusen, tutti i membri dell'Aned che abbiamo avuto il
piacere di conoscere: ci hanno dato una grande lezione di vita nella
loro tenace testimonianza di condanna antiviolenta alla violenza dell'intolleranza
nazista.
Aureliana Strulato
Insegnante istituto T.C.S.
"L.e V. Pasini"