Le conclusioni di Enzo Collotti |
Quello di cui vorrei che fossimo
un po' tutti consapevoli è che nel futuro la memoria di questi
eventi così complessi e tragici che hanno segnato un'intera epoca,
e che probabilmente possiamo assumere tra gli elementi caratterizzanti
la storia del Novecento, questa memoria non sarà più trasmessa
dalla nostra generazione, né da voi ne da noi; sarà trasmessa
dagli storici. Vi sarà cioè necessariamente bisogno di
una duplice mediazione: la mediazione della storiografia e la mediazione
della scuola, della didattica, per cui da questo punto di vista non
mi sembra assolutamente fuori dall'ordine del giorno di questo convegno
il richiamo molto forte che è venuto soprattutto stamattina alla
trasmissione della memoria, all'impegno a non dimenticare con la sottolineatura
dell'importanza della mediazione scolastica.
Hanno impostato un lavoro archivistico serio, un lavoro didattico serio, dotando queste strutture di biblioteche e di ricercatori. È un'opera cui noi non possiamo negare collaborazione. Questo è un appello che io rivolgo agli amici dell'Aned, perché la conservazione della memoria passerà sempre più attraverso l'esistenza e lo sviluppo di queste strutture. Ad esse non deve mancare la collaborazione della componente italiana, che è stata una componente non irrilevante, come voi ben sapete, della deportazione dopo il settembre del 1943. |
![]() |